L'hanno acciuffato appena in tempo con i pantaloni già calati. La vittima, una turista di Parma, è stata salvata dalla prontezza di spirito di un amico che ha chiamato il 112 e implorato i carabinieri: «Aiuto, fate presto». Sembra impossibile, ma Rimini rivive l'incubo mostro. Non è passata nemmeno una settimana dalla doppia violenza compiuta ai danni di una coppia di turisti polacchi e di una transessuale peruviana, le forze dell'ordine pattugliano il lungomare e tutta l'Italia è stata attraversata da un fremito di sdegno per lo scempio compiuto. Non importa. La violenza si ripete ed ad alimentarla è ancora una volta uno straniero, un marocchino di 34 anni, sotto effetto dell'alcol, come marocchini, o più correttamente nordafricani, dovrebbero essere i quattro ricercati dalla polizia per gli stupri commessi fra venerdì e sabato.
I criminali sarebbero clandestini, mentre il protagonista di quest'altra vicenda è un immigrato regolare ma con precedenti. La sostanza non cambia e la tensione in città resta alta.
Certo, le modalità delle due storie sono molto diverse e questo, in un clima di psicosi, deve indurre ad un minimo di prudenza.
Il magrebino avrebbe abbordato la donna, sulla quarantina, all'uscita da una discoteca dove era stata con l'amico. I due avevano bevuto molto e questo naturalmente avrebbe influito sulle capacità di reazione davanti alle pesanti avance del migrante. A quanto sembra, l'africano avrebbe sottratto il cellulare alla ragazza mettendo poi in atto il più odioso dei ricatti: la restituzione dell'apparecchio in cambio di un rapporto sessuale. Per questo lei sarebbe stata invitata dal marocchino a seguirlo verso la spiaggia. A questo punto il compagno si rende conto che qualcosa non quadra e compone il 112: «Fate presto, vogliono violentare una ragazza». Sono le cinque circa del mattino e siamo dalle parti del Delfinario, molto più in centro rispetto alla periferica frazione di Miramare, dove e' entrato in azione il branco ora ricercato spasmodicamente dalle forze di polizia. Questa volta i carabinieri del Comando provinciale vincono la gara contro il tempo: l' africano ha i pantaloni già abbassati ma l'abuso viene evitato, anche se per un soffio: l'uomo viene ammanettato per violenza sessuale ed estorsione. Reati pesantissimi, perdipiù avvenuti in un territorio scosso da quanto accaduto nel week end e militarizzato con la presenza di molti agenti.
Per fortuna un altro crimine gravissimo è stato prevenuto, anche se tutti i passaggi di questa storia dovranno essere riesaminati con calma. I due polacchi sono letteralmente caduti in un' imboscata, sono stati riempiti di botte e gli aguzzini nell' infierire sulla donna con ferocia irriferibile, la minacciavano. Uno in particolare le ripeteva: «I kill you» («Ti uccido»).
Il magrebino solitario avrebbe seguito invece un altro copione, approfittando della debolezza della coppia intercettata fuori dal locale. E avrebbe utilizzato il telefonino per portare a termine il suo piano, peraltro maldestro se non sgangherato. Considerazioni che pero' non scalfiscono, almeno al momento, la drammaticità degli eventi.
La lunga estate si chiude con un finale nerissimo e Rimini viene sbattuta due volte in prima pagina per episodi agghiaccianti che niente hanno a che fare con la capitale del divertimento. E con la cartolina spensierata che tutti abbiamo conosciuto. Adesso si aspetta soltanto la cattura dei quattro criminali ancora in fuga.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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