Treviso - Lui, un ragazzo di colore, l'ha avvicinata. Lei, triestina non ancora quindicenne, si è fidata, finendo violentata. Ma ora l'aggressore sembrerebbe aver le ore contate, perché gli investigatori sono sulle sue tracce.
I due mercoledì notte si trovano in uno dei locali della movida di Jesolo, una della più note località balneari del litorale veneto. Lei è in compagnia di quattro amici, ma era scesa da Trieste con la famiglia per trascorrere le vacanze. Mercoledì, però, giorno infrasettimanale ma clou per le serate jesolane, riesce a ottenere una sera libera dai genitori. Solite cose, le risate, la musica, qualcosa da bere e i ragazzi vanno in uno dei locali della zona più bazzicata, la centralissima piazza Mazzini. Dove anche di notte sembra giorno. Qui lei comincia a parlare con questo ragazzo, nordafricano, di bassa statura, come rivela l'identikit fornito dagli amici della minorenne. Anzi, forse lui era proprio in compagnia con loro. Lui la invita a fare una passeggiata sulla spiaggia, le fa qualche moina, lei si lascia convincere e i due si appartano. Qui si consuma la violenza. Lei inizia a urlare e alcuni passanti allarmati dalle grida accorrono sul posto. Ma ormai è troppo tardi, la violenza si è già consumata. Lei è lì, immobile, in riva al mare, in lacrime, in stato di shock. II suo aguzzino è sparito. Sono le quattro e mezza del mattino. I suoi amici si accorgono che la loro amica non torna e si mettono a cercarla, poi attirati dai pianti e dalle grida vanno sull'arenile. La ragazzina viene caricata in ambulanza e portata d'urgenza all'ospedale di San Donà di Piave, che confermerà la violenza sessuale. La 15enne viene seguita da uno psicologo.
Sul fatto indaga la polizia di Stato, che ha soccorso la minorenne e sta cercando di identificare il colpevole. Si cerca un ragazzo di colore, non troppo giovane, di bassa statura. Fonti del Giornale rivelano che l'assalitore avrebbe le ore contate grazie alle testimonianze. E una telecamera posizionata in piazza potrebbe averlo ripreso. «Se uno decide di andare in spiaggia alle 4 e mezza del mattino sbotta il sindaco forzista di Jesolo, Valerio Zoggia deve poterci andare in sicurezza. Servirebbero pene più severe come deterrenti. Quest'anno abbiamo potenziato i controlli soprattutto in quella zona. Entro un anno tutti i locali avranno il riconoscimento facciale». Il locale dove si trovava la minorenne non aveva questo tipo di telecamere, presenti invece al Vanilla Club, tra le discoteche più in voga.
Qui una telecamera fotografa i clienti in coda mentre il buttafuori verifica l'età, e il software installato può seguire un volto per tutta la sera, riconoscendo condotte aggressive e comportamenti anomali. I soggetti più difficili saranno identificati, così se si dovessero ripresentare saranno messi alla porta. Si spera che in questi casi non ce ne sia bisogno. Cioè che il violentatore, se preso, rimanga dove deve stare.
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