Il messaggino su WhatsApp, la sbirciata a Facebook e Instagram, magari una telefonata veloce tra una lezione e l'altra. Al rientro dalle vacanze estive gli studenti d'Oltralpe potrebbero doversi scordare ogni tipo di distrazione in cui è implicato lo smartphone. Ieri l'Assemblea nazionale francese ha approvato una legge che vieta di portare a scuola il cellulare (oltre a tablet e pc), valido per gli alunni delle elementari e delle medie, salvo necessità didattiche e autorizzazioni esplicite. Ora il testo passa al Senato: se darà il via libera, la norma entrerà in vigore in tempo per settembre.
Il divieto al telefonino in classe era stata una delle promesse elettorali del presidente Emmanuel Macron. A votare a favore ieri sono stati i «suoi» deputati de La République en Marche, i centristi di MoDemo e i liberali di Udi-Agir. Gli altri gruppi hanno parlato di provvedimento «inutile» e «ipocrita». In base al codice dell'istruzione attualmente in vigore, infatti, i cellulari sono già banditi dalle aule «durante ogni attività di insegnamento e nei luoghi previsti dal regolamento interno» e metà delle scuole francesi ha già imposto in autonomia limiti all'uso dello smartphone.
La nuova legge andrebbe a regolare i casi in cui non ci sono specifiche norme, lasciando comunque un margine di libertà agli istituti che potranno decidere dove si potrà continuare a «messaggiare» e quando saranno necessari dispositivi elettronici in classe. Secondo Cathy Racon-Bouzon, deputata del movimento macroniano e relatrice del testo, «è indispensabile che la scuola rimanga un'isola di protezione e uguaglianza, dedicata all'apprendimento e alla socializzazione».
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