Diana AlfieriSi può scendere più in basso. E non è detto che il piano terra sia per forza l'ultimo livello. La nuova «trovata» del governo sarebbe una tassa sull'ascensore. Una delle solite furbate all'italiana per colpire ancora una volta il mattone: ti tolgo la tassa sulla prima casa, ma in compenso m'invento balzelli su tutto quello che ruota attorno all'abitazione, per guadagnarci il doppio. L'allarme è stato lanciato da Confedilizia e ha sollevato un tale polverone che il ministero dello Sviluppo economico si è premurato di precisare. Senza di fatto smentire. La mazzata arriverebbe tramite una tassa «occulta»: l'obbligo di verifica straordinaria degli ascensori esistenti previsto dallo schema di d.p.r. messo a punto dal Mise per recepire una direttiva europea. «Un provvedimento - spiega Giorgio Spaziani Testa l'associazione dei costruttori - in grado di annullare in un colpo solo gli effetti dell'abolizione della Tasi sull'abitazione principale, imponendo esborsi pari al doppio del gettito della Tasi stessa». Un colpo ferale a tutti quegli italiani che hanno investito i loro risparmi sul mattone. Confedilizia chiede al premier Renzi di stoppare prima che sia troppo tardi un provvedimento di queste dimensioni.
Intanto il Ministero precisa che «non ci sarà alcuna verifica straordinaria sugli ascensori, bensì controlli di sicurezza da svolgersi nell'ambito della prima verifica ordinaria utile. Una maggiore attenzione sarà concentrata solo gli per impianti molto vecchi installati prima del 1999». Una smentita che non smentisce il salasso e che non mette fine a una polemica destinata ad esplodere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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