Gli tolgono la figlia. "È stato un errore"

Genitori accusati ingiustamente di drogarsi e trascurare la bimba

Gli tolgono la figlia. "È stato un errore"

Un'accusa infamante, rivelatasi ingiusta. «Cade dal seggiolino e si taglia la lingua racconta il corriere.it, la mamma la porta all'ospedale e lì la piccola risulta positiva alla cocaina. È l'inizio dell'incubo vissuto dai genitori di una neonata di 40 giorni, segnalati per maltrattamenti dall'ospedale di Padova al Tribunale dei minori». Nonostante i due risultino negativi alla cocaina, riporta il quotidiano Il Mattino di Padova, alla luce della segnalazione viene tolta ai genitori la figlia per due mesi. Sino a quanto la procura archivia il caso sulla base delle dichiarazioni dei perito del pm che ritiene la ferita alla lingua compatibile con la caduta dal seggiolino e che la presenza di cocaina sia talmente bassa da far escluderne l'assunzione quanto, semmai, una contaminazione con l'ambiente, non escluso quello ospedaliero. Ora la coppia ha chiesto un risarcimento danni di varie decine di migliaia di euro per il terrore vissuto di poter perdere la figlia.

Il giudice ha chiesto una perizia a un consulente tecnico specializzato che ha depositato nei giorni scorsi le sue valutazioni. Nella sua relazione si parla di «un'eccessiva sospettosità» dei medici «sugli eventi accaduti».

Intanto sul fronte degli affidi «manipolati» di Bibbiano «dalla Procura di Reggio Emilia non è mai arrivato alcun cenno rispetto alla falsità delle relazioni dei servizi sociali». A renderlo noto è il procuratore presso il Tribunale dei Minori di Bologna Silvia Marzocchi, in una dichiarazione che fa riferimento al caso di un bimbo il cui affido era stato revocato lo scorso novembre. «Nei giorni scorsi - spiega Marzocchi - è stato dato ampio risalto alla vicenda di un bimbo che sarebbe stato sottratto ai genitori nonostante la comunicazione alla Procura per i minorenni e al Tribunale per minorenni, da parte della Procura di Reggio Emilia, della falsità delle relazioni dei servizi sociali. La notizia non rispecchia la realtà dei fatti».

La Procura di Reggio Emilia, prosegue Marzocchi, «comunicò alle autorità giudiziarie minorili che non erano emersi elementi per procedere a carico del padre del minore per il delitto di maltrattamenti. Nessun cenno alla ritenuta falsità delle relazioni dei servizi sociali. Si è trattato di rituale comunicazione dell'esito delle indagini preliminari, necessaria quando esse vedono coinvolto un minore».

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