Il punto di partenza è il centrodestra unito. La prospettiva dovrà essere l'allargamento dell'alleanza a forze civiche. Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti individua la missione di Vivaio Liguria, il laboratorio politico che ieri si è ritrovato per la prima volta al Teatro della Gioventù a Genova e che riunisce tutte le liste civiche «arancioni» volute dal governatore. Nella sala del teatro ligure, Toti ha chiamato a raccolta circa 400 amministratori in una convention stile Leopolda con tavoli tematici e dibattiti. L'obiettivo è farsi spazio nel centrodestra, rivendicando un modello di governo. Toti, assente nella prima parte del raduno degli arancioni, ha subito chiarito che non intende fare un nuovo partito ma svolgere una funzione di collante per il centrodestra. Ripartire, dunque, dalle esperienze delle giunte di centrodestra in Liguria provando a tenere in vita l'alleanza e rilanciarla sul piano nazionale. Tra gli invitati i sindaci di Genova, La Spezia, Savona e Sarzana Marco Bucci, Pierluigi Peracchini, Ilaria Caprioglio, Cristina Ponzanelli. Nella sigla introduttiva è stato mandato in onda uno stralcio del discorso di Sandro Pertini «Io credo nel popolo italiano». Per primi hanno preso la parola due giovani studenti universitari genovesi che hanno fondato una start up per il mercato dei tennisti di tutto il mondo. Toti nel suo intervento ha provato a fissare l'orizzonte politico del movimento arancione: «Se non avessimo avuto il cosiddetto movimento arancione non avremmo vinto in Liguria. Abbiamo vinto per quel valore aggiunto, per la fusione della parte migliore delle sensibilità politiche presenti sul territorio. I partiti nel nostro caso non si sono dati delle gomitate e le risposte al territorio sono arrivate, tanto che hanno continuato a darci fiducia: in Regione, a Genova, Savona, La Spezia e in molti altri comuni. Il merito premia quasi sempre, anche se qui in Italia è più difficile».
Il consigliere politico di Silvio Berlusconi in occasione di Vivaio Liguria ha anche annunciato la ricandidatura alle elezioni regionali del 2020: «Siamo in grande anticipo, ma lo dico: nel 2020 mi ricandiderò a presidente della Liguria. Quando rilasceremo questa regione a chi ci seguirà, non sarà più quella che era prima, grigia e triste, ma sarà esempio di competizione, merito e capace di cambiare».
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