Tria nella bufera della manovra. Spunta l'ipotesi delle dimissioni

Il vento della tensione continua a soffiare sul governo. La partita con l'Europa ormai è all'atto finale. E la poltrona di Tria ora scricchiola

Tria nella bufera della manovra. Spunta l'ipotesi delle dimissioni

Il vento della tensione continua a soffiare sul governo. La partita con l'Europa ormai è all'atto finale: la manovra è appesa al filo di Bruxelles. Le retromarce e le aperture da parte dell'esecutivo di fatto non hanno accelerato finora la definizione della manovra che resta un cantiere aperto e che deve ancora dare risposte su reddito di cittadinanza e quota 100, due provvedimenti su cui Lega e M5s puntano molto.

E in questo momento così difficile per l'esecutivo si sarebbe aperta una nuova falla in via XX Settembre. Il ministro Tria negli utlimi giorni è apparso piuttosto nervoso, al punto da non rispondere ai parlamentari in merito alla manovra. E così, come riporta il Corriere, torna sul campo l'ipotesi dimissioni. Nulla di definitvo o di deciso, ma di fatto quello che sta succedendo in queste ore sta portando il titolare di via XX Settembre a fare alcune considerazioni. La mossa di Di Maio e Salvini che hanno delegato a conte il ruolo di tecnico che deve guidare la nave nella tempesta europea ha di fatto messo in secondo piano il numero uno del Tesoro. Un gesto che ha creato non pochi malumori in via XX Settembre. C'è chi dice, come riporta sempre il Corriere, di averlo visto "stanco e provato". Tria ha già affrontato diverse buefere, una su tutte quella dell'audio di Casalino. Non è da escludere che possa restare al suo posto anche questa volta. A questo quadro vanno aggiunte anche le divergenze con il premier conte che di fatto non ha gradito alcune ricette proposte da Tria per affrontare la battaglia di Bruxelles. Il braccio di ferro con l'europa e quello interno nel governo prosegue e durerà a lungo. Tria si sente sulle spalle la responsabilità di un eventuale fallimento nella trattativa con Bruxelles. La porta d'uscita per ora resta chiusa. Ma non sono eslcusi colpi di scena.

Salvini però frena le voci su un passo indietro: "Tria e Conte lavorano di comune accordo, il Corriere, e non solo il Corriere, scrive tante cose di fantasia: a me piace il genere fantasy e la notizia delle possibili dimissioni di Tria fa parte di quel filone".

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