New York - La Russia torna a tormentare Donald Trump. Sulla scia delle rivelazioni del Washington Post sui segreti di intelligence svelati al ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov e all'ambasciatore di Mosca negli Usa Serghiei Kisliak, il tycoon rivendica il diritto come presidente a condividere notizie. E contraddice le smentite della sua amministrazione sull'informazione altamente classificata che riguarderebbe la minaccia terroristica legata all'uso dei laptop in aereo, vietato dagli Stati Uniti in cabina nei voli provenienti da otto Paesi islamici.
«Come presidente volevo condividere con la Russia (durante un incontro alla Casa Bianca programmato pubblicamente) fatti relativi al terrorismo e alla sicurezza dei voli aerei, cosa che ho il diritto assoluto di fare. Ragioni umanitarie. E voglio che la Russia rafforzi notevolmente la sua lotta contro l'Isis e il terrorismo», ha scritto il Commander in Chief su Twitter, commentando le accuse del Washington Post. Questo dopo le svariate smentite del suo staff, e anche di Mosca. Il consigliere per la sicurezza nazionale H.R. McMaster ha infatti liquidato il tutto come «una storia falsa», negando che Trump abbia rivelato informazioni classificate (che secondo il Nyt sarebbero state fornite da Israele, anche se per ora l'alleato degli Usa non ha confermato ufficialmente).
«Mai sono state discusse fonti o metodi di intelligence, e non è stata svelata alcuna operazione militare che non fosse già nota pubblicamente», ha affermato. Anche il segretario di stato Rex Tillerson ha negato che siano state discusse fonti o metodi di intelligence. Mentre la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, si è limitata a definire le accuse del quotidiano come l'ultimo caso di «fake news». Dopo il tweet mattutino di The Donald, però, McCaster è tornato nuovamente sull'argomento, precisando che Trump non ha compromesso alcuna fonte di intelligence nel suo colloquio nello Studio Ovale. E definendo «totalmente appropriato» per un presidente condividere informazioni che ritiene possano migliorare la sicurezza nazionale. Trump poi, durante la conferenza stampa congiunta a Pennsylvania Avenue con il presidente turco Erdogan, si è limitato a rispondere: «Abbiamo avuto un incontro di grande successo con il ministro degli esteri russo la scorsa settimana». Gli esperti tuttavia sono divisi sulla legittimità da parte del tycoon di condividere informazioni classificate con il ministro degli esteri russo. Per il New York Times l'inquilino della Casa Bianca ha il potere e l'autorità legale per declassificare o rivelare qualsiasi cosa, poiché «la designazione di un'informazione come segreto nazionale e' considerata parte dei poteri costituzionali del Commander in Chief». Però, per il giornale, «apparentemente» Trump non ha declassificato l'informazione.
Intanto, fonti ufficiali europee avrebbero rivelato
all'agenzie di stampa Associated Press che i paesi dell'Unione europea potrebbero smettere di condividere segreti di intelligence con gli Stati Uniti se verrà confermato che Trump ha davvero condiviso notizie top secret con Mosca.
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