Trump straccia i rivali ma paga la cauzione per evitare il carcere

Il tycoon sborsa 200mila dollari e resta in libertà snobbando le primarie Gop

Trump straccia i rivali ma paga la cauzione per evitare il carcere
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I guai giudiziari non scalfiscono la popolarità di Donald Trump tra gli elettori repubblicani. L'ex presidente americano vola nei sondaggi e intanto ha accettato una cauzione da 200mila dollari e altre condizioni per il suo rilascio dopo che i suoi avvocati - secondo la Cnn - si sono incontrati ieri con l'ufficio del procuratore distrettuale della contea di Fulton, in Georgia, in seguito all'incriminazione nell'inchiesta sugli sforzi per sovvertire i risultati delle presidenziali 2020 nello stato. Inoltre, dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi Trump conferma che salterà il primo dibattito fra i candidati Gop alla Casa Bianca in calendario domani sera a Milwaukee, in Wisconsin. «Il pubblico sa chi sono e sa del successo della mia presidenza. Per questo non farò i dibattiti», ha scritto il tycoon sul suo social Truth.

Le sue parole indicano la possibilità che non partecipi pure alle future sfide tv, ma secondo fonti vicine a The Donald, la decisione riguarda solo i primi due dibattiti, ospitati da Fox News e Fox Business (quest'ultimo si terrà in California a fine settembre). I suoi consiglieri considerano invece importantissimo un confronto con Joe Biden in una eventuale nuova sfida tra i due. L'obiettivo del suo staff, ora, è da un lato quello di umiliare la rete di Rupert Murdoch, che di recente si è allontanata dal tycoon. E poi privare di attenzione i rivali di partito, ma anche, secondo altre fonti, tenere Trump al riparo da domande (e soprattutto risposte) scomode sul suo poker di incriminazioni, in particolare l'ultima in Georgia. In ogni caso la strategia dell'ex presidente è più articolata perchè non si limiterà a saltare il primo dibattito, ma ha rilasciato un'intervista a Tucker Carlson, ex conduttore di Fox, che sarà pubblicata proprio nei giorni del confronto da Milwaukee. Confronto dove le vicende giudiziarie che riguardano l'ex inquilino della Casa Bianca saranno comunque al centro dell'attenzione: come ha riferito il Washington Post, i moderatori di Fox News Bret Baier e Martha MacCallum hanno già fatto sapere che intendono porre domande agli altri candidati repubblicani in merito. Ad ora solo otto dei dodici aspiranti alla presidenza nelle file Gop hanno raggiunto i numeri necessari a partecipare, ovvero l'1% di gradimento in almeno tre sondaggi nazionali e donazioni da 40mila persone, con almeno 200 contributi in 20 o più stati. Sono - oltre a Trump, ovviamente - il governatore della Florida Ron De Santis (la cui stella sembra essersi già un po' appannata), l'ex governatore del New Jersey Chris Christie, il governatore del North Dakota Doug Burgum, l'ex ambasciatrice all'Onu Nikki Haley, l'ex vice presidente Mike Pence, l'imprenditore Vivek Ramaswamy e il senatore del South Carolina Tim Scott. Ai quali potrebbe aggiungersi in extremis anche l'ex governatore dell'Arkansas Asa Hutchinson.

Gli sfidanti del tycoon, comunque, ad ora si dividono una limitata frangia di elettori conservatori anti-Trump, visto che stando all'ultimo sondaggio di Cbs e YouGov, l'ex presidente raccoglie il 62% delle preferenze fra i repubblicani: l'avversario che più gli si avvicina è DeSantis, ma con solo il 16%, mentre l'ex vicepresidente Pence ha il 5% e il senatore Scott il 3%.

E un'altra proiezione riferita all'Iowa (lo stato dove inizieranno le primarie repubblicane) elaborata dal quotidiano locale Des Moines Register, mostra che Trump è avanti del 23% rispetto a DeSantis, guidando col 42% delle preferenze la schiera dei candidati Gop. Il governatore della Florida invece è al 19%, Tim Scott al 9%, l'ex governatrice della South Carolina Haley e Pence al 6%, l'ex governatore del New Jersey Christie al 5% e Ramaswamy al 4%.

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