Roma Aggredita ai piedi del Campidoglio, salva per un soffio. Ancora una violenza a Roma. Questa volta l'intervento di una pattuglia di vigili urbani ha evitato il peggio a una ragazza belga di 23 anni, strattonata da un 26enne israeliano, impiegato all'aeroporto di Fiumicino. Accade tutto in pochi istanti, secondo il racconto della poveretta, all'uscita di un pub in via del Plebiscito. Qui la giovane conosce lo straniero, sembra simpatico e gentile. Tanto da farla uscire per fare una passeggiata verso piazza Venezia. Sono le 4,30 del mattino di ieri, Sandra e Carlo, chiamiamoli così, raggiungono la scalinata dell'Ara Coeli, sul colle capitolino. Qui il ragazzo prima tenta di baciarla, poi le salta addosso per violentarla. Sandra prova a respingerlo ma non c'è niente da fare. Lui non molla. A quel punto non le resta che urlare a più non posso, tanto da attirare l'attenzione di tre agenti della polizia metropolitana.
In pochi istanti i tre bloccano i due giovani e li portano al comando. Non ci vuole molto agli investigatori per capire cos'è accaduto e per far emettere dal magistrato il fermo per il giovane. L'accusa è di tentata violenza sessuale.
Sono passati solo due giorni dallo stupro, questa volta concluso, nella zona Stazione Termini. Vittima, venerdì notte, una ragazza finlandese «alla pari» appena arrivata nella capitale. La giovane, 20 anni, a Roma per motivi di studio fino all'anno prossimo, assieme a un'amica conosce in un locale del centro un cittadino bengalese di 22 anni, in Italia con regolare permesso di soggiorno per motivi umanitari. Poi si avvia verso casa e, in attesa del taxi, l'uomo si offre di accompagnarla con la sua auto, ma è solo una scusa per violentarla. Superata via Palestro, in direzione dell'Università La Sapienza, si ferma e la trascina in un angolo buio. Poi, minacciandola con una pietra, l'uomo inizia a picchiarla. Schiaffi e pugni, fino a renderla inerme. Inutili le grida di una donna che assiste alla scena da una finestra. Infine l'uomo la spoglia e abusa sessualmente di lei.
«Credevo di morire» racconterà la ragazza ai medici dell'ospedale Umberto I dove viene medicata per le lesioni subite. «Lui diceva: se provi a scappare ti ammazzo» racconta ancora la giovane. Lo stupratore è stato rintracciato poche ore dopo e arrestato.SVla
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