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Gli ex grillini pronti al nuovo gruppo di opposizione

I fuorisciti dal Movimento, fondatori del progetto L'Alternativa c'è, a settembre avranno nuove adesioni. Intanto aspettano di capire le intenzioni di Di Battista

Gli ex grillini pronti al nuovo gruppo di opposizione Esclusiva

Gli ex del Movimento 5 Stelle crescono di numero. E a settembre sono pronti a formare un gruppo alla Camera, il secondo di opposizione oltre a Fratelli d’Italia. Nell’attesa di capire cosa vorrà fare Alessandro Di Battista, il leader ideale per un partito con i valori del primo grillismo, ostile al governo di Mario Draghi. La componente L’Alternativa c’è (Ac), secondo quanto apprende ilGiornale.it, è infatti pronta ad accogliere altri deputati, ora nel Misto senza essere iscritti ad alcuna componente. Partendo dai 15 attuali di Ac, capitanati da Andrea Colletti e Pino Cabras, la soglia delle 20 unità (necessaria alla costituzione del gruppo parlamentare) è a portata di mano. Sette deputati sono pronti a unirsi fin dalla riapertura di Montecitorio, dopo la pausa estiva, quando il nuovo progetto si sarà anche dotato di uno statuto, che è in fase di stesura.

I nomi restano top secret, ma l’identikit di alcuni può essere facile da ricostruire. I profili di ex 5 Stelle come quelli di Raphael Raduzzi e Michele Sodano sono in linea con le battaglie politiche de L’Alternativa c’è. Ma sotto la lente di ingrandimento c'è anche Simona Suriano, insieme alla nutrita pattuglia di ex del Movimento, quelli finiti nel Misto senza alcun “tetto” politico. “Con questo isolamento nel Misto incidiamo poco o nulla”, è il ragionamento che anima chi è pronto a entrare nell’Alternativa c’è. Tanto che altri, più scettici, stanno valutando la situazione.

A settembre nasce il nuovo gruppo

Il gruppo sarebbe dunque una spinta per provare a crescere, garantendo maggiori risorse e una struttura più solida, ma darebbe anche la possibilità di avere più tempo negli interventi in Aula, diventando la seconda forza di opposizione a Montecitorio. Un ruolo che oggi spetta esclusivamente ai deputati di Giorgia Meloni. E per il M5S di Giuseppe Conte, scosso da tensioni interne, sarebbe un grattacapo aggiuntivo. “Al 90% il gruppo si formerà a settembre, andando oltre i 20 deputati richiesti”, conferma a ilGiornale.it una fonte interna. Da quanto viene riferito saranno 22, almeno inizialmente. Il numero potrebbe crescere ulteriormente nelle settimane successive: ad agosto sono previste nuove defezioni nei pentastellati, in dissenso verso la nuova linea dettata da Conte. L’approvazione della riforma della Giustizia ha rappresentato un punto di non ritorno per molti parlamentari.

Stando a quanto viene riferito, almeno cinque deputati stanno riflettendo sul da farsi. E avere la possibilità di confluire in un gruppo già dotato di una propria autonomia può ingolosire parecchi malpancisti. “Il confronto è in corso sui temi politici. Ma non entriamo nelle dinamiche relative ad altri gruppi per una questione di rispetto”, fanno sapere da L’Alternativa c’è, sottolineando che il dialogo più avanzato è con gli ex compagni di Movimento, ora nel Misto. Per gli altri si vedrà eventualmente in futuro.

Occhi puntati su Di Battista

L’attenzione è rivolta anche ai nomi più pesanti. Tra questi c’è anche l’ex sottosegretario all’Economia, Alessio Villarosa, che al momento non risulta della partita. I rapporti con Colletti&Co sono buoni, ma non tali da fargli abbracciare – per ora – la causa. Il colpo grosso sarebbe in realtà Di Battista, di ritorno dall’ennesimo viaggio da reporter, che con Villarosa si scambia talvolta affettuosi messaggi sui social.

Dibba ha sempre ripetuto che avrebbe fatto sapere a settembre quali sono le sue intenzioni. Le posizioni politiche sono convergenti su più punti con l’Alternativa c’è. Ma su questo tema nessuno si sbottona: “Vediamo”, è la risposta che viene consegnata, consapevoli che sarà una scelta personale di Di Battista.

E che comunque suona come un allarme per i 5 Stelle, costretti a convivere con una spina nel fianco per tutto il resto della legislatura.

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