Unioni civili, il ministro Orlando: "C'è il via libera definitivo"

"Ciò anche a tutela dei cittadini dei Paesi che non riconoscono e talvolta osteggiano questo diritto. Era un impegno che avevo assunto e che abbiamo portato a termine"

Unioni civili, il ministro Orlando: "C'è il via libera definitivo"

"Oggi si è concluso definitivamente il percorso di attuazione della legge sulle unioni civili. Il Consiglio dei ministri ha infatti approvato, in esame definitivo, i tre decreti legislativi che adeguano le norme dell'ordinamento dello stato civile in materia di iscrizioni, trascrizioni e annotazioni; le disposizioni di modifica e riordino delle norme di diritto internazionale privato in materia di unioni civili tra persone dello stesso sesso e quelle di coordinamento in materia penale", così il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, annunica in un post su Facebook, la piena attuazione delle legge sulle unioni civili.

E conclude: "Ciò anche a tutela dei cittadini dei Paesi che non riconoscono e talvolta osteggiano questo diritto. Era un impegno che avevo assunto e che abbiamo portato a termine, dando così piena attuazione ad una legge che rappresenta una svolta di civiltà per l'Italia".

Anche l'ex ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, esulta su Twitter: "Con i decreti legislativi di oggi terminiamo l'iter delle #unionicivili. Era una promessa, ora è una legge".

La senatrice del Pd e prima firmataria della legge, Monica Cirinnà, ha commentato: "Con l'approvazione dei decreti attuativi sulle unioni civili si completa il percorso normativo e ordinamentale della legge. Vengono così chiariti tutti i punti critici che sono emersi in fase di attuazione fissando principi e pratiche inderogabili, rispondendo, tra l'altro, pienamente alla disciplina prevista dalla legge Ue in base alla sentenza della Corte dei diritti dell'uomo del 21 luglio 2015".

Cosa cambia

Spiega la Cirinnà: "I decreti chiariscono che, come per il matrimonio anche l'unione civile può essere celebrata in pericolo di vita in nave o in aereo. Si afferma poi che il matrimonio contratto all'estero da persone dello stesso sesso produce in Italia gli effetti dell'unione civile. E che questo vale solo per i cittadini italiani mentre per lo straniero continua a valere la legge del suo Stato, in ossequio ai principi del diritto internazionale privato. Inoltre, viene chiarito un punto sul quale si sono verificate criticità con comportamenti difformi da parte dei sindaci e cioè che sarà sufficiente il certificato di stato libero, al posto del nulla osta del Paese di origine, per quegli stranieri provenienti da Stati nei quali l'orientamento sessuale sia causa di discriminazione e nei quali l'omosessualità sia penalmente sanzionata".

"Viene inoltre fissata - sottolinea - la possibilità di delega delle funzioni di ufficiale di stato civile per celebrare l'unione civile, così come avviene per il matrimonio, a consiglieri, assessori o privati cittadini che abbiano i requisiti per essere eletti consiglieri comunali. E infine viene ben specificato che l'opzione facoltativa dell'adozione del cognome del partner non dà seguito ad alcuna modifica dei dati anagrafici, quindi non vi è alcuna modifica del codice fiscale o di altri documenti".

Conclude: "Bene ha fatto il ministro Orlando

a seguire con attenzione l'attuazione di una legge storica per i diritti nel nostro Paese, intervenendo con prontezza e puntualità affinchè i diritti di cittadinanza di tutti fossero pienamente attuati".

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