Cultura e Spettacoli

Universi paralleli: 40 anni di lettere a Cioè e tweet di Kim

La distanza siderale che separa le adolescenti nate negli anni '80 e la diva del gossip da copertina

Universi paralleli: 40 anni di lettere a Cioè e tweet di Kim

Quarant'anni fa, era il mitologico 1980, nasceva «Cioè», la balia cartacea che ha svezzato milioni di ingenue, goffe ragazzine convinte che si potesse rimanere incinte dando la mano al proprio «ragazzo» all'uscita da scuola. E quarant'anni fa, era sempre il mitologico 1980, nasceva Kim Kardashian, una che la madre deve aver svezzato licenziando la balia; una che è diventata irreversibilmente famosa per un sex tape girato nel 2003 con il suo ex fidanzato, Ray J, e trapelato nel 2007. Sembrano quarant'anni di due mondi diversi. E invece sono gli stessi quarant'anni, nello stesso mondo.

C'è da chiedersi dove fosse e cosa stesse facendo Kim mentre un esercito di sue coetanee tredicenni staccava dal settimanale i primi poster ripiegati all'interno di una rivista: decine e decine di bellocci angelici, biondi e glabri da appendere ai muri delle «camerette» sature di adolescenziali ormoni. Quelle andavano in visibilio per la gommina rosa a forma di cuore incellophanata nella rivista «proibita», lei, Kim, si preparava a diversificare il suo patrimonio in generi di lusso e faceva bozzetti delle voluminose, tondissime chiappe che avrebbe ordinato al chirurgo plastico raggiunta la maggiore età. Hanno evidentemente passato la vita senza incrociarsi, le ragazze di Cioè e la più famosa delle Kardashian. Eppure oggi, sono diventate, assieme, nello stesso momento, nello stesso mondo, gli adulti del Giovane Holden. Quelle sdraiate a pancia in giù sul loro letto e sfogliare voyeuristico gossip ante litteram, quella che si preparava ad essere il gossip. Lei diamanti e ciglia finte, loro petting e fotoromanzi. Com'è stato possibile? Erano gli anni Ottanta (che poi sono sempre gli anni Ottanta) per tutte. Ma non allo stesso modo. Kim incarna il futuro, quello che stiamo diventando, «Cioè» (nome che viene da pronunciare solo biascicando gomma da masticare) resta identico a se stesso ma resta in sella.

Continua a esistere e a fiorire, ai tempi di Facebook (quello che Kim affossa in Borsa se osa chiudere il suo profilo per ventiquattro ore in segno di protesta). «Cioè» con le sue risposte a domande infrequentabili («È vero che se il ciclo arriva dopo i quattordici anni non si possono avere figli?», «È possibile fare l'amore quando si è vergini?»...) e i suoi mini smalti in omaggio. Si è solo spostato un po': dai divi di Melrose Place agli youtuber. Ma il meccanismo è sempre lo stesso. Perché tutte le tredicenni sono uguali sdraiate a pancia in giù sui loro letti a compilare il test sull'amica che ti ruba il fidanzato. Tutte le tredicenni vogliono le stesse cose e temono le stesse cose. Tutte tranne una. Kim e «Cioè», quarant'anni su due rette parallele. Figuriamoci se una ha mai osato fregare il «ragazzo» alla Kardashian, con un'inarcata di sopracciglio l'avrebbe fatta cacciare dalla scuola, eliminata direttamente dal quarterback, soffocata dai pon pon delle cheerleader.

Forse Kim non ha mai avuto tredici anni. Ve la immaginate prendere carta e penna e scrivere alla sessuologa di «Cioè» per fugare qualche inconfessabile dubbio? Qualcosa del tipo «Il rapporto sessuale si può avere solo di notte?», oppure «L'estate scorsa ho lasciato che un ragazzo mi toccasse, sono ancora vergine?». Macché, mai avuto un dubbio Kim. Lei i dubbi li avrebbe fugati qualche anno dopo, precisamente nel 2007, con quel sex tape diventato virale.

Altro che gommina rosa a forma di cuore.

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