Un'opportunità che Berlusconi intuì per primo

L'ex premier chiarì in quattro occasioni la possibilità di separare i destini anche monetari

Un'opportunità che Berlusconi intuì per primo

Roma - Giugno 2010, ottobre 2011, giugno 2012 e, per finire, novembre 2014. L'idea esternata di recente dal cancelliere tedesco Angela Merkel circa «un'Europa a doppia velocità» è stata esplicitata in quattro precedenti occasioni dall'unico leader europeo che ha pagato a caro prezzo la scelta di non fare lo scendiletto di Berlino nell'Unione: l'ex premier Silvio Berlusconi.

Ovviamente, le prese di posizione del Cavaliere sono avvenute in fasi differenti del ciclo macroeconomico, ma con un denominatore comune: la convinzione che accettare l'egemonia tedesca nella gestione dei rapporti economici in Europa sarebbe stato esiziale per le sorti italiane. Ad esempio, a metà del 2010, Berlusconi aveva espresso in privato e in pubblico una forte irritazione per la linea rigorista di Merkel e Schäuble che stava aggravando la crisi greca. Fu in quei frangenti che emerse la proposta di «un'Europa a due velocità» che riunisse solo i Paesi pienamente convinti del processo di integrazione e soprattutto fu allora che Berlusconi propose alla Bce di comprare i titoli di Stato per stabilizzare gli spread.

Dall'Europa a due velocità a una posizione «eurocritica» il passo fu breve. Nel periodo più drammatico della crisi da spread il Cavaliere fece capire chiaramente come l'euro avesse peggiorato la situazione italiana non consentendole di gestire in libertà i fattori della produzione e compromettendone la capacità produttiva. Non a caso nell'ultimo disperato vertice di Cannes, quando il commissariamento della Troika era a un passo, Berlusconi decise di negoziare con l'Fmi e non con L'Europa l'uscita dalla moneta unica. Questa decisione politica fu bloccata e Berlusconi pagò con la defenestrazione da Palazzo Chigi organizzata dal Quirinale in combutta con Berlino e con i poteri forti.

Di lì a qualche mese, e poi anche in seguito, il fondatore di Forza Italia ha sempre proposto due opzioni alternative per staccare il giogo della moneta unica

dal collo: la creazione di un euro «alternativo» per i Paesi del Sud oppure l'opzione sovranista con la vecchia lira. Insomma, Angela Merkel non è stata la prima a ipotizzare la doppia velocità. Qualcuno l'aveva preceduta.

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