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G7 a Taormina, gaffe del governo: nello spot un uomo con la coppola

La foto sull'app governativa dedicata a chi si accredita al G7 di Taormina. Il machismo come valore identitario della Sicilia fa infuriare tutti

G7 a Taormina, gaffe del governo: nello spot un uomo con la coppola

Scoppia la polemica in Sicilia. Le immagini, che vengono distribuite ai giornalisti stranieri in questi giorni, hanno scatenato un polverone che rischia di travolgere Palazzo Chigi. Sull'app governativa dedicata a chi si accredita al G7 di Taormina è stata, infatti, pubblicata una fotografia a colori in cui si vede un giovane con la coppola e una sigaretta pendente dalle labbra che, con lo sguardo da "maschio latino", guarda una giovane dai capelli neri e gli occhi bassi. Insomma, una scena che ricorda molto il giovane Michael Corleone del Padrino di Coppola o film come Divorzio all'italiana.

Sui social network si è scatenata una vera e propria rivolta. Sulla presidenza del Consiglio si abbatterà, a breve, un mail bombing. Non solo. Il presidente dell'Assemblea regionale siciliana Giovanni Ardizzone ha scritto al premier Paolo Gentiloni per "chiedere il ritiro immediato della foto". "Agli attacchi delle tv nazionali mi sono abituato ma non rassegnato, di certo non avrei mai immaginato di dover prendere le distanze da uno spot per il prossimo G7", si sfoga augurandosi che "si sia trattato di un errore". "Alimentare i soliti stereotipi sui siciliani non giova a nessuno tanto meno ad un'Italia che intende ripartire". Anche Dario ferrante, managing director di Tour Plus Sicilia, che da tanti anni si occupa di luxury travel, critica duramente la scelta del governo: "Non mi sembra che il precedente meeting a Shima (Giappone) abbia avuto come testimonial due manga o il summit a Krün (Baviera) due donne con il seno grosso che servivano boccali di birra - dice - In questo caso, il richiamo a D&G non ha proprio senso. Qui, se richiamo vuole esserci, sembra più alle borse D&G taroccate in vendita in Via Maqueda nei fine settimana". E ancora: "Fortunatamente, i giornalisti stranieri conoscono bene la vera Sicilia e sorrideranno all'ennesima trovata degli 'Ah, les italiens'. Basta guardare le coperture frequenti che le maggiori testate mondiali dedicano alla Sicilia per capire che il mondo inizia a conoscere veramente la nostra terra".

Il machismo come valore identitario della Sicilia fa infuriare proprio tutti. "Nel 2017 - scrive Loredana Mannina - ancora non riusciamo a liberarci dell'immagine cinematografica e stereotipata del siciliano, insomma ce l'hanno cucita addosso e non riusciamo più a toglierla via". "Io non ci credo che qualcuno abbia pensato e realizzato questo scempio - incalza il ceo di Giglio.com, una nota azienda palermitana di moda - progettare una storyboard, fare un casting, scegliere la location, organizzare lo shooting... Perché tirare fuori questa immagine è da principianti della comunicazione. È un risultato imbarazzante. Deve certamente essere un ritaglio preso da chissà dove". La vicepresidente dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia, Teresa Di Fresco parla, poi, di "stupidi e anacronistici stereotipi che sopravvivono grazie a ignoranza, comodità e molto probabilmente interessi di alcuni. Il gadget del mafioso con baffi, coppola e magari lupara è uno dei più venduti - dice - evidentemente a qualcuno è utile dare o accettare una simile immagine di una Sicilia che ha combattuto e combatte questi che qui definisco ancora una volta semplicemente stereotipi". Daniela Tomasino, leader delle associazioni Lgbt di Palermo, si chiede se la pubblicità del G7 di Taormina sia stata "partorita" dalla stessa agenzia che aveva promosso il Fertility Day. "A questo punto ci stavano carretto, marranzanu e lupara.

Perché fare le cose a metà?".

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