Della Valle corteggia i parlamentari "delusi". Ma Fi resta compatta

Il patron di Tod's incontra una ventina di azzurri vicini alla fronda. Berlusconi sferza Grillo: si accanisce contro di me perché mi teme

Della Valle corteggia i parlamentari "delusi". Ma Fi resta compatta

Un Silvio Berlusconi «alla finestra». Come non lo si vedeva da tempo, visto che l'ex premier è decisamente avvezzo allo stare in prima linea e per nulla abituato alle retrovie. Eppure sono settimane che il leader di Forza Italia continua a teorizzare la via della «prudenza», aspettando di vedere come andrà a finire. Non solo con Matteo Renzi, a cui Berlusconi continua a dare «una possibilità» sperando possa alla fine riscrivere il dna del Pd, ma pure con un centrodestra in ebollizione ormai da settimane.

Cautela, dunque. Così da ponderare tutte le prossime mosse. Non solo quelle di Raffaele Fitto, che continua a riunire i suoi trenta e passa parlamentari nonostante la richiesta esplicita dell'ex premier di farla finita con le «riunioni carbonare». Ma pure quelle di chi gravita nell'ambito del centrodestra, magari con la speranza di prendere le redini di quello che fu l'elettorato berlusconiano.

Il più titolato in materia è decisamente il senatore a vita Mario Monti che – con autorevoli sponde negli ambienti che contano tra la Bruxelles «bene» e l'allegro e romanissimo rione Monti – provò a farsi erede della leadership del centrodestra. Com'è finita lo sappiamo tutti: a Roma e soprattutto a Washington. Così com'è noto il destino di quel Luca Cordero di Montezemolo che per mesi e mesi giurò di essere pronto al «grande passo» in politica. Inutile dire che non arrivò mai, come probabilmente accadrà con Diego Della Valle. Che – a pochi giorni dal brindisi dei suoi 61 anni – giura ogni pie' sospinto di essere pronto a «scendere in campo» per poi però prendere tempo e rimandare a chissà quando. La sensazione, insomma, è che il patron di Tod's farà esattamente come Montezemolo. Nonostante i sondaggi di questi giorni, gli aperitivi, le cene e gli incontri riservati di tutto il vociare di queste ore non se ne farà nulla come al solito. E questo nonostante Della Valle pare abbia incontrato almeno una ventina tra deputati e senatori di Forza Italia nell'ultimo mese. Venti, ma c'è chi vocifera venticinque, addirittura trenta. Un vero e proprio pellegrinaggio azzurro. Uno scouting, insomma. Di tutti quegli insoddisfatti pronti a gettare gli ormeggi per allungare la legislatura fino al 2018. Con pochi risultati, però. Perché persino chi tra gli azzurri lamenta i limiti di Forza Italia e le «buone ragioni» di alcuni frondisti, è comunque piuttosto cosciente che difficilmente con Della Valle le cose potrebbero andare meglio.

Di qui l'approccio «prudente» di un Berlusconi comunque cauto sulle questioni interne al partito. Al netto delle polemiche sulla cosiddetta «onorabilità» che hanno coinvolto Fininvest e Mediolanum, infatti, il leader di Forza Italia è convinto che non sia certo quello un problema su cui aprire fronti («meglio tacere…», confida).

Per questo ha chiesto a Mediaset di non aprire fronti «pubblici». Con una digressione del tutto privata. Il fatto che dal Circo Massimo Beppe Grillo continui ad accanirsi contro di me – è il senso dei ragionamenti fatti a tarda sera – vuol dire che ormai sono io il suo pensiero fisso.

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