Vigliacchi di Stato

I complici sono i sindacati che li proteggono e il governo che ha salvato i dipendenti pubblici dal jobs act

Vigliacchi di Stato

Penso a un amico imprenditore che un anno fa ha dovuto chiudere l'azienda e oggi lotta contro una depressione che non gli dà tregua. Penso ai cassintegrati che dopo aver perso il lavoro stanno perdendo anche la speranza di ritrovarlo. E, senza andare lontano, penso ai tanti colleghi rimasti a casa per i tagli nell'editoria che vagano per le redazioni superstiti a caccia di una collaborazione, anche sottopagata. E poi penso ai vigili urbani di Roma che la notte del 31 si sono dati in massa malati per festeggiare in famiglia o perché arrabbiati con il sindaco Marino in quanto «pagati male». Penso queste cose e provo rabbia e vergogna. Comodo non lavorare avendo garantito a vita il posto di lavoro. Facile protestare per avere più soldi sapendo che comunque vada non perderai un centesimo. Da vigliacchi è poi farlo mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini in una notte cruciale per la sicurezza.

Manifestato tutto il disprezzo possibile per questi incoscienti, è ora di smascherare i protettori degli statali fannulloni e furbetti. I sindacati, ovviamente, complici dello sfascio strutturale e morale del pubblico impiego. Ma anche una certa politica che non ha mai avuto il coraggio di mettere in riga gli oltre tre milioni di italiani con il posto di lavoro garantito a vita. Parliamo di un esercito di elettori che fa paura anche a Matteo Renzi. Il quale ieri si è detto indignato per i fatti di Roma e ha annunciato misure severe. E pensare che solo pochi giorni fa ha graziato gli statali stralciando di suo pugno la loro posizione dalla nuova legge sul lavoro che prevede il licenziamento in tronco per fannulloni, imbroglioni e incapaci. Senza quell'intervento salvifico, oggi si potrebbero cacciare i vigili di Roma che si sono inventati malattie inesistenti. Questi signori a Renzi devono fargli un monumento, ma se fossi nei panni del premier non ne andrei fiero.

A fare il duro con i lavoratori dipendenti, le partite Iva e gli artigiani per poi calare le brache con una massa di privilegiati non si va lontano. E se poi quei privilegiati vestono pure una divisa, l'indignazione per noi comuni mortali è ancora più forte. Nei loro confronti e verso il malato vero, che è chi ci sta governando in questo modo assurdo.

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