Vitalizi, la riunione degli ex parlamentari: "Da M5s vendetta, non giustizia"

M5s al lavoro su due ipotesi di ricalcolo retroattivo. Nell'ipotesi peggiori tagli del 50-80%. Gli ex parlamentari: "È una battaglia di propaganda"

Vitalizi, la riunione degli ex parlamentari: "Da M5s vendetta, non giustizia"

Gli ex parlamentari si sono dati appuntamento a Roma. Vogliono unire le forze contro "la battaglia di propaganda" del Movimento 5 Stelle sui vitalizi. "È gigantesca presa in giro degli italiani", hanno tuonato gli ex onorevoli promettendo di mettere in campo tutte le armi possibili per portare il caso davanti all'Alta Corte.

Una assemblea a due passi da Montecitorio. Tra gli altri c'erano ex ministri come Nicola Mancino e Vincenzo Visco, ex parlamentari centristi come Angelo Sanza e Mrio Tassone, del Pd come Ugo Sposetti, di Forza Italia come Giuseppe Gargani e della Lega come Roberto Castelli. "Si mettano l'animo in pace - ha osservato il presidente dell'associazione degli ex parlamentari, Antonello Falomi - grazie al supporto di illustri giuristi, di presidenti emeriti della Corte, di avvocati importanti, abbiamo individuato le strade e gli strumenti per arrivare più velocemente possibile all'Alta Corte". Poi ha messo in chiaro: "Se si fosse sinceramente convinti che il calcolo retroattivo con metodo contributivo dei vecchi vitalizi sia una misura costituzionalmente corretta, non si capisce perché si ha così tanta paura del giudice della Corte costituzionale da tentare ogni strada per aggirarlo".

Durante l'incontro di oggi, che è sceso nei dettagli dei lavori in corso alla Camera sui vitalizi, Falomi ha fatto notare che il documento redatto dagli uffici competenti del Senato evidenzia "profili di incostituzionalità". I grillini stanno lavorando su due ipotesi di ricalcolo retroattivo. La prima produrrebbe un taglio medio del 20%, corrispondente a 17,6 milioni di euro all'anno. La seconda ipotesi aumenterebbe il taglio medio a poco più del 21%, pari all'incirca 18,5 milioni. Secondo queste ipotesi 166 ex deputati vedrebbero tagliato il loro vitalizio di una percentuale compresa tra il 50% e l'80%. Ve ne sono addirittura tredici che subirebbero un taglio dell'83% e si tratta di persone molto ma molto avanti negli anni. Per 790 ex deputati il taglio si collocherebbe tra il 20 e il 50%. Nella seconda ipotesi le cose andrebbero ancora peggio: salirebbe a 491 il numero degli ex deputati che subirebbero un taglio dei vitalizi compreso tra il 50 e l'80%, mentre sarebbero 710 quelli che avrebbero un taglio tra il 20 e il 50%. "Stiamo parlando di persone con una età media di 76 anni - spiega Falomi - con un vitalizio medio di 3.244 euro al mese, molto al di sotto della soglia di 5.000 netti assunta, nel patto M5s-Lega, a parametro di pensioni d'oro".

"Questa - tuona l'associazione degli ex parlamentari - non è giustizia ma vendetta".

In parlamento, secondo quanto riferito dallo stesso Falomi, circolano anche voci di una collaborazione in corso tra il presidente della Camera, Roberto Fico, e il presidente dell'Inps, Tito Boeri, che, a suo dire, "porterebbe a ipotesi sconvolgenti di raddoppio dei tagli finora ipotizzati".

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