Vitalizi, tagli da farsa: nessun risparmio

Accantonati 43 milioni per tre anni. Troppo alto il rischio di doverli rendere

Massimiliano Scafi

Roma Solo otto parole, «la spesa complessiva iscritta nel capitolo resterà immutata», ma bastano per mettere in naftalina per almeno tre anni il taglio retroattivo dei vitalizi. Ricordate i palloncini, lo spumante giallo, Luigi Di Maio in piazza a festeggiare la sforbiciata «ai privilegi della Casta»? Ebbene, appena dieci giorni dopo, la ricreazione dei grillini è già finita: la Camera, come rivela l'Huffington Post, ha infatti deciso di accantonare la cifra prevista, 43 milioni l'anno, in vista dei probabili ricorsi.

Siccome si tratta di diritti acquisti e siccome rischiamo di perdere le cause, è meglio essere cauti: questo devono aver pensato i questori prima di congelare i fondi. Del resto su tutta la questione può abbattersi nel giro di poche settimane la scure del Consiglio di Stato, incaricato dal Senato di un parere. Palazzo Spada ha assicurato la creazione di una commissione speciale e tempi rapidi. Se ci sarà «una convergenza» tra i consiglieri, il verdetto potrà arrivare anche prima di Ferragosto.

Prudenza, dunque, il collegio dei questori, si legge nella nota di variazione di bilancio, «ha tenuto conto dell'elevata probabilità» che la delibera fortemente voluta da Roberto Fico venga impugnata «e che un eventuale annullamento possa pregiudicare gli effetti di risparmio, determinando maggiori oneri per il bilancio conseguenti al ripristino dell'ammontare originario delle prestazioni previdenziali». Fico dice di «non tenere i ricorsi», però i questori hanno preferito tenere i soldi nel cassetto. «Il Collegio ha convenuto di iscrivere a decorrere dal triennio 2019-2021 una nuova voce analitica, in cui saranno accantonati ed evidenziati i risparmi di spesa derivanti dal ricalcolo dei trattamenti previdenziali, nell'importo annuo sopra indicato».

Dal 12 luglio sembra passato un secolo. Quel taglio «ai privilegi» dedicato pomposamente «alle vittime della riforma Fornero», secondo i Cinque Stelle doveva «finanziare i diritti». Quali? Non si sa. «Questi soldi - spiegava il grillino Riccardo Fraccaro - saranno sottratti alla politica per essere ridati ai cittadini». E secondo il presidente della Camera «stiamo riparando a un'ingiustizia sociale». Non accadrà niente di tutto ciò, almeno non adesso. Per «restituire alla gente il frutto dei privilegi della Prima e Seconda Repubblica», come diceva Di Maio, il movimento Cinque Stelle dovrà aspettare il 2021. Sempre che nel frattempo un giudice non abbia idee diverse sulla destinazione delle somme. E chissà quale sarà allora la situazione politica.

La notizia rovina un po' la prima cerimonia del Ventaglio del presidente di Montecitorio, celebrata nella sala del mappamondo. Lui tenta di circoscrivere. «È una norma figurativa, i risparmi comunque ci saranno e saranno effettivi». Si vedrà. Intanto l' ufficio di presidenza, che doveva approvare la variazione di bilancio, con dentro la norma sui vitalizi, è stato rimandato a martedì prossimo.

Fico in ogni caso difende la sua bandiera. Quanto alla class action degli ex parlamentari, nessuna paura.

«Mi assumo tutte le responsabilità della delibera sui vitalizi approvata in ufficio di presidenza e, come ho già detto, sono pronto a rinunciare all'immunità parlamentare», annuncia Fico. «È facile fare gli splendidi con i vitalizi degli altri», commenta Renzi.

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