"Vogliamo le ricariche" I profughi in strada bloccano il centro città

"Vogliamo le ricariche" I profughi in strada bloccano il centro città

Eccola la rivolta dei profughi nelle strade. Puntuale. Gli immigrati «occupano» le strade del centro di Trento. Oltre a protestare perché il cibo non è di loro gradimento e perché vogliono le patatine anziché il formaggio, adesso scendono anche nelle piazze, nelle strade, armati di cartelloni e striscioni, rivendicando i loro diritti. «Noi siamo qui senza giustizia», recita uno dei cartelli mostrato da un profugo ospitato in uno dei centro di accoglienza della zona.

Ieri pomeriggio in pieno centro a Trento i profughi ospitati nell'ex dormitorio universitario, hanno completamente bloccato la strada principale, paralizzando il traffico di chi doveva andare al lavoro. Scesi in strada hanno invaso le corsie di marcia protestando con striscioni e cartelloni, contro il governo che ha deciso di accoglierli. Hanno chiesto più giustizia, più assistenza medica, più ricariche del telefono, più protezione internazionale. Qualche immigrato poi durante la manifestazione, non avendo fretta, si è anche seduto spaparanzato per terra, sotto gli occhi attoniti di quelle persone e di quei trentini che magari dovevano andare in ufficio.

Alla protesta, durata circa un paio d'ore, da mezzogiorno alle due, sono dovute intervenire le forze dell'ordine con tanto di caschi e scudi protettivi.Il segretario della Lega Nord Trentino, Maurizio Fugatti, che ieri ha assistito alla protesta, ha chiesto l'espulsione immediata per gli immigrati.

«La gente che lavora è rimasta paralizzata per il traffico dice l'esponente del Carroccio - questi li manteniamo: colazione, pranzo e cena tutti i giorni, diamo loro bus e treni gratuiti, facciamo loro i corsi. Tra questi non c'è un siriano, sono tutti profughi che vengono dal Pakistan, dal Mali, dal Bangladesh. È gente che vive sulle spalle dei trentini e si permette di fare queste scene. Espulsione immediata».

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