Roma Senatore Giuseppe Moles, lei da coordinatore regionale sta vivendo in prima persona la campagna elettorale in Basilicata. Quale valore ha questo voto?
«È un'occasione storica. Veniamo da un ventennale sistema di governo del centrosinistra, un centrosinistra che ha fallito e i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti. É l'ultima occasione che i lucani hanno per cambiare perché non possiamo rischiare altri cinque anni in mano a un sistema fallimentare o a incompetenti prestati alla politica che affosserebbero definitivamente la mia regione».
Il centrodestra si presenta nuovamente nel suo format originario.
«Il centrodestra ha mantenuto la sua compattezza e di questo sono orgoglioso. L'impegno sul territorio di Berlusconi, di Salvini e Meloni dimostra comunanza di intenti e compattezza di idee e programmi. Sono felice che Berlusconi sia venuto per la prima volta a fare campagna elettorale in Basilicata e sia presente questo fine settimana come il prossimo».
La scelta di Vito Bardi è stata complicata?
«Mi ha colpito in positivo che in tanti volessero rappresentare Forza Italia e il centrodestra. La scelta finale è stata condivisa con gli alleati e non è stata semplice, ma la riteniamo vincente perché Bardi rappresenta tutto ciò che serve alla mia regione: competenza, onestà e professionalità. Inoltre apprezzo molto il fatto che anziché godersi la meritata pensione abbia voluto mettersi in gioco per la sua terra».
Cosa serve alla Basilicata?
«Tutto ciò che è necessario per rinascere: infrastrutture, l'uso corretto delle tante risorse naturali, detassazione e incentivi all'occupazione.
Perché i lucani hanno successo quando vanno fuori e qui no? Perché chi ci ha governato ha distrutto qualsiasi possibilità di portare questa regione - la più ricca di risorse naturali, la più povera tra le regioni italiane - al pari delle altre».
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