Testa a testa Amato-Mattarella. Ma gli ex segretari Pd ci sperano

Testa a testa Amato-Mattarella. Pannella rilancia la Bonino, i grillini scelgono il pm Di Matteo

Testa a testa Amato-Mattarella. Ma gli ex segretari Pd ci sperano

RomaAncora lui, ancora il Dottor Sottile. Non è una donna e nemmeno una faccia nuova, anzi gli italiani lo conoscono benissimo e, stando ai sondaggi, non lo amano un granché, soprattutto dopo la storia del prelievo notturno del sei per mille sui conti correnti, che però risale al lontano 1992. Eppure, a questo punto della corsa, Giuliano Amato è in testa. Nel palazzo del Quirinale lo danno già per sicuro.

Di sinistra ma non troppo. Parla bene l'inglese e sa di economia. Ha scritto la nuova Costituzione europea. Piace a Washington, a Berlino e a Bruxelles. Politico di grande esperienza: due volte presidente del Consiglio, vicepremier, ministro degli Esteri e dell'Interno. Giurista di lungo corso: ha insegnato a Roma, Firenze, New York e da 2013 è giudice costituzionale. Può essere lui, dicono, l'uomo capace di mettere d'accordo Renzi, Berlusconi e Alfano. Silenzioso da mesi, Amato sta lavorando anche sul suo punto debole, la popolarità. Accusato di essere l'emblema della Casta, accumulatore seriale di incarichi e di laute pensioni, ha fatto sapere che, da quando è alla Consulta, percepisce soltanto lo stipendio della Corte, senza cumuli. Il vitalizio da ex capo del governo e quello da ex parlamentare sarebbero infatti devoluti a un istituto di beneficenza. Quanto all'Inps, avrebbe fatto domanda di auto-sospensione.

Basterà questa campagna per renderlo simpatico, o almeno digeribile? Nel caso c'è pronto Sergio Mattarella , un altro politico diventato giudice costituzionale, un altro di sinistra ma non troppo. Fratello del procuratore ucciso dalla mafia, Mattarella è un ex democristiano, quindi teoricamente più appetibile per Forza Italia rispetto a un ex segretario del Pd. Resta da vedere cosa succederà nel Partito democratico. Pippo Civati, uno dei più lontani da Renzi, vede Mattarella davanti al Dottor Sottile. «Matteo non aspetterà il quarto scrutinio, ci dirà subito per chi votare. Credo che pensi a un giudice costituzionale. Se dovessi scommettere dieci euro sul nome, io direi Mattarella».

Ma la corsa è lunga, la partita è tuttora intrecciata all'Italicum e le due settimane che possono cambiare la vita del governo e della legislatura sono appena cominciate. Così gli altri candidati possono continuare a sperare. Se il profilo Pd dovrà essere più mercato, allora Walter Veltroni può tornare in auge. E anche Pier Luigi Bersani : lo smacchiatore di giaguari, che ha comunque un buon rapporto personale con il Cavaliere, frantumerebbe le resistenze interne. Non potrebbe certo essere etichettato come il candidato del Patto del Nazareno.

Se invece la figura del nuovo presidente dovrà essere più neutrale, ecco pronto Pier Ferdinando Casini . Se dovrà essere una donna, c'è Anna Finocchiaro . Emma Bonino si era tirata fuori per motivi di salute, ma Marco Pannella la rimette in posta: «Senza dubbio, se fosse chiamata in causa, Emma si assumerebbe la responsabilità».

In calo invece le quotazioni di Romano Prodi .

Secondo quanto si dice in Transatlantico, la manovra a tenaglia organizzata dalla sinistra Pd e da Sel, spingere il Professore nei primi tre scrutini per mettere Renzi davanti al fatto compiuto, non sta trovando la necessaria sponda grillina. M5S infatti dovrebbe votare per Nino Di Matteo .

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