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William finisce nel tritacarne. "Il principe è troppo pigro"

L'erede al trono accusato di partecipare a pochi eventi pubblici. Il 94enne nonno Filippo ne presenzia il doppio. Lui si giustifica con il lavoro da pilota, ma i superiori smentiscono

William finisce nel tritacarne. "Il principe è troppo pigro"

Anche i rampolli più promettenti si imboscano. E rischiano di rovinare il buon nome della popolare e stra-amata Casa reale britannica. L'idillio mediatico di William e Kate si è interrotto in queste ore con un'accusa insolita per i Windsor, una delle Famiglie reali maggiormente attive e ligie ai doveri istituzionali. Dati alla mano, dopo un confronto impietoso con il nonno Filippo, il duca di Cambridge è stato pubblicamente additato per la sua «pigrizia» nello svolgimento dei doveri di rappresentanza. Dall'inizio del 2016, il figlio di Carlo e Diana, che oggi ha 33 anni e due pargoli (George, 2 anni e mezzo, e Charlotte 10 mesi) ha partecipato ad appena due eventi pubblici. Una performance scarsa in tempi di austerity, quando anche alla Famiglia Reale tocca tenere alti gli standard di produttività. Il bilancio dell'erede al trono è considerato magro, troppo magro, anche perché fa il paio con i dati dell'anno scorso, quando William ha portato a termine 87 impegni ufficiali in patria e 35 all'estero, ben 128 in meno rispetto al principe Filippo, il marito 94enne di Elisabetta II, che ne ha presenziati quasi il doppio.

Eppure la toppa si è rivelata peggio del buco. Mentre Kensington Palace tentava di smentire le accuse contro William «il pigro», le cose si sono complicate parecchio per il principe, che si è lanciato in un'improbabile arrampicata sugli specchi, per giunta smentita dai suoi stessi datori di lavoro, cioè la Civil Aviation Authority (Caa) per la quale William svolge part-time il ruolo pilota di elicotteri di soccorso da quando ha deciso di lasciare la Royal Aviation Force e stare di più con la famiglia. Secondo la difesa abbozzata dalle fonti del Palazzo Reale, il problema del principe sarebbero le eccessive e rigide leggi europee che gli vieterebbero di svolgere qualsiasi tipo di attività nei suoi giorni di riposo, inclusi gli impegni come rappresentante della Casa reale. Peccato che la Caa abbia smentito immediatamente, precisando che i piloti possono fare ciò che vogliono nelle ore di libertà, persino un lavoro retribuito, purché non si tratti di volare in elicottero.

Un bell'imbarazzo per il nipote della regina e per Sua Maestà, proprio mentre Kate, di solito idolatrata dai media, è finita anche lei sui giornali per un viaggio in elicottero, destinazione Edimburgo, costato 3mila sterline (4.200 euro) invece che le 100 previste per un plebeo treno.

Così la polemica è diventata l'occasione per rifare i conti sui costi e la produttività della coppia reale più in voga del momento. Dalla East Anglican Air Ambulance sono cominciati a trapelare i malumori di alcuni colleghi di William, che lo accusano di trascorrere più tempo fuori che al lavoro. Quest'anno il principe ha svolto appena 100 ore di servizio (una media di un giorno e mezzo a settimana). «Non lo vediamo mai - rivela qualcuno al tabloid Sun - Va bene che abbia un trattamento speciale ma la cosa sta cominciando a infastidire i colleghi. Sembra che anche lui si sia stufato».

L'impressione è che la voglia di normalità del rampollo della casa reale inglese stia gettando un'ombra sul modello perfetto finora incarnato dalla regina Elisabetta, monarca devota che non si è mai risparmiata nel suo ruolo. William non sembra solo stufo della sua attività da pilota. Il principe non ama nemmeno gli impegni ufficiali, che pure spesso consistono in feste e prime cinematografiche non necessariamente noiose come il match di domani a Cardiff: Galles contro Francia nel Sei Nazioni di rugby. Scarsa mondanità, poco lavoro e tanta voglia di starsene in famiglia per l'erede al trono.

E le malelingue accusano: facile voler stare a casa quando vivi a Kensington Palace e hai speso più di 5 milioni e mezzo di euro per il restauro.

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