Un uomo di 70 anni deceduto dopo gli scontri in cui è stato colpito da un mattone. Un giovane manifestante di 30 anni morto per la caduta da un palazzo. Le scuole e le università chiuse fino a lunedì per le violenze, che hanno il loro epicentro proprio negli atenei, dove gli studenti, qui e per la strade in cui migliaia di persone sono scese in piazza per il quarto giorno consecutivo, si sono organizzati con metodi e strumenti da Medioevo: catapulte di legno, frecce infiammate scagliate con archi, armi incendiarie artigianali e rastrelli di bambù per bloccare le strade. È in questo clima incandescente a Hong Kong che il presidente cinese Xi Jinping spiega che la situazione nell'ex colonia britannica è talmente estrema da minacciare il principio «un Paese, due sistemi» che regola lo status rispetto alla Cina. La fine delle violenze e il ripristino dell'ordine sono «il compito più urgente» per Hong Kong e Pechino è «irremovibile» nella salvaguardia della propria sovranità nazionale, dice il leader cinese. E le sue parola sono interpretate come il possibile inizio di un intervento militare cinese, dagli esiti preoccupanti.
L'articolo 14 della Basic Law, la mini Costituzione che regola per cinquant'anni il regime giuridico della regione amministrativa speciale e che «scadrà» nel 2047, spiega che il governo centrale di Pechino è responsabile della sicurezza («defence») di Hong Kong, mentre il governo locale è responsabile del mantenimento dell'ordine pubblico («public order») e la guarnigione militare cinese che staziona nell'ex colonia «non interferisce negli affari locali della Regione». «Qualora necessario» il governo dell'ex colonia inglese può chiedere l'aiuto delle truppe della Repubblica Popolare per il mantenimento dell'ordine pubblico o in caso di calamità naturali. Ed è sulla base di questo principio che Pechino sembra pronta a mandare i suoi soldati.
E a proposito di un possibile intervento militare cinese si è pronunciata una Commissione del Congresso degli Stati Uniti, secondo cui Washington «dovrebbero togliere a Hong Kong lo status commerciale di cui gode se Pechino manderà truppe a riportare l'ordine». La raccomandazione è della US-Cina Economic and Security Review Commission che ha anche chiesto che le misure di controllo delle esportazioni statunitensi sulle aziende cinesi continentali siano estese alle loro filiali di Hong Kong.
La polizia ha fatto ricorso ai gas lacrimogeni davanti a un ingresso del Politecnico, sulla penisola di Kowloon, e gli studenti all'interno del campus si preparano per possibili nuovi scontri.
Rimane presidiata dai giovani anche la Chinese University, dove martedì la polizia e i manifestanti si sono dati battaglia per ore, con decine di persone ferite. Proseguono, intanto, i disagi ai trasporti e alla circolazione: on line circolano immagini di incendi sui binari, per impedire il passaggio dei treni della metropolitana, mentre diverse strade sono bloccate da mattoni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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