Postini in sciopero per un mese, si rischia il caos

Postini in sciopero per un mese, si rischia il caos

Due mesi fa erano stati i postini della Cisl a lanciare l'allarme: «La nuova organizzazione del recapito della posta non funziona, abbiamo in magazzino quintali di lettere che non riusciamo a consegnare». Ora arriva la decisione di Cgil, Cisl e Uil: per tutto il mese di agosto i portalettere liguri attueranno lo sciopero degli straordinari. «Già adesso ci sono zone dove la posta arriva a giorni alterni perché i postini sono in ferie e l’azienda non ha assunto i sostituti per l’estate» spiega Umberto Cagnazzo della Cgil. Queste zone di norma vengono coperte dai colleghi in servizio che per riuscirci fanno degli straordinari. Bloccarli - concordano sindacati e azienda - significa far saltare il sistema. E i disagi in tutta la Liguria, ma in particolare a Genova, potrebbero essere pesanti.
Già oggi, spiegano i sindacati, alcuni grandi centri di smistamento sono «in sofferenza». «A Bavari, ad esempio, se il postino si ammala o va in ferie le lettere non vengono consegnate tutti i giorni - riprende Cagnazzo della Cgil-. Manca personale nel centro che porta la posta nel levante di Genova (Borgoratti, Nervi, Quarto) e in quello di Brignole, che serve il centro».
I problemi sono cominciati ad aprile. Le Poste hanno ridisegnato le zone coperte dai postini. Oggi in Liguria ce ne sono circa 1300, 158 in meno del passato. I portalettere devono quindi consegnare la posta in più strade e questo rallenta il meccanismo. Per le Poste è «una scelta inevitabile per essere più competitivi in vista del 2009, quando anche i privati potranno consegnare la corrispondenza». Secondo i sindacati, invece, il taglio delle zone è servito a ridurre i costi per il personale. Ora si è aggiunto il problema delle ferie. «Dai nostri calcoli servono altri cento lavoratori a termine per sostituire i portalettere in vacanza» precisa la Cgil. «Sono in corso delle trattative, preferiamo non dare cifre - replicano le Poste - Auspichiamo che si trovi una soluzione».
I sindacati aspettano un segnale. «Se arrivano proposte concrete siamo pronti a rivedere la nostra posizione - aggiunge Cagnazzo-. L’entrata in funzione del nuovo centro di smistamento dell’aeroporto ha rallentato le consegne, ma il vero problema è il taglio delle zone». Un sistema che le Poste avevano detto di voler sperimentare ed eventualmente correggere.

«Invitiamo i cittadini ad avere pazienza e a collaborare mettendo in bell’evidenza il nome sulla cassetta» era stato l’appello. «Da metà 2006 tutta la posta ha la tariffa prioritaria - conclude il sindacato-. Si spende di più, ma il servizio non è migliorato».

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