Lei, la duchessa di Cambridge, sorride e si mostra sicura di sé. L'altra lei, la femminista, la addita invece per il suo fisico, - è «troppo magra» dice - la compatisce perché ha «un lavoro ingrato» ed è convinta sia stata messa sotto pressione per una seconda gravidanza troppo presto. Mentre milioni di donne nel mondo invidiano Kate Middleton, la giornalista e scrittrice australiana Gemaine Greer la descrive come una vittima in un'intervista all'edizione europea di Newsweek. Lo fa a poche settimane dall'annuncio che la moglie del principe William aspetta il secondo bebè elencando la gravidanza fra gli eventi che in qualche modo la duchessa avrebbe "subìto" invece che scelto. Vittima del sistema «reale» in cui è finita, delle aspettative sul suo conto, degli obblighi che il suo ruolo impone. «Spero che dopo questa lei possa dire "Basta. Niente più", sottolinea Germaine Greer, che invece se la prende con il «folle anacronismo» che a suo avviso Kate è chiamata a vivere. Secondo l'autrice infatti l'unico ruolo che viene riconosciuto alla duchessa è quello di essere madre (di erede al trono ndr), nonostante sia, dice, «molto più intelligente del resto dei reali».
Parole dure che rievocano quelle della pluripremiata scrittrice britannica Hilary Mantel che scatenarono una bufera quando lo scorso anno definì Kate una «principessa di plastica» e «senza
personalità», alle quali perfino il primo ministro David Cameron reagì bollandole come inopportune. Anche in quel caso la Mantel tentò di chiarire a posteriori che il suo non era un attacco diretto a Kate, ma a sua difesa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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