da Milano
Sulle rive del lago Azzurro di Motta Alta di Campodolcino, Giosuè Carducci trovava spesso un sicuro rifugio. Rapito dallincontaminato paesaggio, amava rilassarsi e meditare sul proprio destino. Nellagosto del 1888, nellomonima poesia «Lago Azzurro», ne cantò e ne esaltò il velo puro de lacque. Quel lago, oggi, non esiste più: uno dei simboli della valle Spluga, situato alle pendici del Pizzo Groppera a più di 1.800 metri di altitudine, da più di due anni è totalmente asciutto. Il piccolo specchio dacqua alpino, senza che nessun ruscello lo alimentasse, si riempiva ogni primavera e scompariva in autunno per lasciare posto alla neve. Ma nelle ultime estati, il bacino è sempre rimasto una conca vuota: unanomalia senza precedenti.
Quella del Lago Azzuro è solo una delle tante storie che hanno caratterizzato la terza edizione delliniziativa «I luoghi del cuore», promossa dal Fai, Fondo per lambiente italiano. Un censimento in piena regola, a cui hanno partecipato attivamente quasi 120mila italiani, segnalando tantissime - più di cento - bellezze naturali meritevoli di attenzione e salvaguardia. Luoghi naturali che, grazie al loro incantevole fascino, sono capaci di rappresentare emozioni e ricordi per un campione significativo di amanti del paesaggio italiano. Nellelenco figurano spiagge, come quella di SantAndrea Apostolo dello Ionio in Calabria, quattro incontaminati chilometri di finissima sabbia di granito bianco, sentieri, come quello del borgo Walser di S.Gottardo in provincia di Vercelli e alberi, come i secolari ulivi pugliesi. E ancora giardini, parchi, laghi e torrenti.
Al primo posto, il brolo del Monastero dei santi Gervasio e Protasio a San Giacomo di Veglia (Treviso): un vasto prato verde che già dal 1700 apparteneva al complesso residenziale, trasformato ai primi del 900 in monastero. Sul prato pende oggi la minaccia di un progetto di edificazione che di fatto costituirebbe linevitabile fine di un luogo simbolo di devozione e pace. Sul secondo gradino del podio è salito il Parco della Rocca Borromea di Arona in provincia di Novara. Uno sperone roccioso e tondeggiante alto più di cento metri che si affaccia maestoso sulla sponda novarese del lago Maggiore ma che da alcuni anni è abbandonato al proprio destino. Al terzo il già citato lago Azzurro.
Tra i primi cinquanta classificati infine, figura un luogo della natura senza spazio né tempo.
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