Premier in campo alle Comunali E Pdl in piazza nel giorno del Fli

«Milano è la mia città e mi coinvolgo direttamente: sono a tua disposizione». Silvio Berlusconi vede Letizia Moratti e garantisce pieno sostegno al sindaco nella campagna elettorale per Palazzo Marino. L’incontro si svolge ad Arcore, alla presenza dei coordinatori cittadini Maurizio Lupi e Luigi Casero, con Valentino Valentini e Antonio Palmieri.
Clima disteso, sorrisi, anche una barzelletta. Si affrontano questioni organizzative e di campagna elettorale, il sindaco mostra le bozze dei manifesti con i primi slogan, spiega che intende puntare sulle cose fatte: metropolitane, sicurezza, ambiente. La Moratti riepiloga, lui approva, rivede e corregge gli slogan, dice che «Milano è un esempio» e che «bisogna comunicare bene tutte queste cose ai cittadini».
Le questioni politiche sono rinviate a incontri del prossimo futuro. Il leader del Pdl invita il sindaco a «coinvolgere la Lega nel programma», a incontrare i vertici del partito per discutere delle liste civiche Letizia Moratti. Il caso è rinviato a lunedì prossimo, l’impegno è a un confronto ristretto tra il sindaco e il coordinatore nazionale del Pdl Ignazio La Russa, e poi con il coordinatore regionale Guido Podestà, il governatore Roberto Formigoni. Se dovessero sorgere divergenze, se ne discuterà nuovamente con Silvio Berlusconi.
Il partito comincia a mettere a punto le prime mosse. Tutti in piazza Duomo il 12 febbraio per una manifestazione di solidarietà al governo Berlusconi, che è parte di un più vasto progetto nazionale che si svolgerà in cento piazze di cento città. Milano è un caso un po’ speciale, perché nel medesimo fine settimana (cioè tra venerdì 11 e domenica 13) in città si svolgerà il congresso fondativo del Fli, che in questi giorni marcia a tappe forzate verso la nascita di un terzo polo con Udc e Api, con il progetto di una candidatura unitaria per Palazzo Marino.
La manifestazione è prevista dietro il Duomo, luogo che evoca l’attacco fisico al premier con le guglie della statuetta, paragonato a quello «giudiziario sferrato dalla magistratura», che nelle riunioni viene definito «la guerra politica finale». Se ne discute in un vertice regionale che si è riunito negli uffici milanesi di Ignazio La Russa: tra i presenti il coordinatore Guido Podestà, il vice Massimo Corsaro, il coordinatore provinciale Romano La Russa e il vice Alessandro Colucci, i sottosegretari Daniela Santanché e Laura Ravetto. Poi l’idea è stata approvata e discussa in formazione allagata ai ministri Gianfranco Rotondi e Ferruccio Fazio.
La manifestazione di sostegno al governo del 12 febbraio è pensata anche per rincuorare i militanti, che - secondo i vertici del Pdl lombardo - sono i più amareggiati dalle vicende di queste settimane. I politici del Popolo della libertà hanno condiviso l’impressione che siano proprio i militanti a subire contraccolpi. Molto più dei semplici sostenitori: al contrario, sono loro a incoraggiare i loro rappresentanti in Parlamento a non mollare.
Il Pdl progetta una domenica in mezzo alla gente anche per il 30 gennaio.

L’idea è di allestire gazebo sui temi della sicurezza e della lotta all’immigrazione clandestina. Obiettivo: insistere sulla caratterizzazione del partito, più moderata ma comunque rigorosa, rispetto a quella della Lega.

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