Roma«Noi rispettiamo le scelte di quelli che se ne sono andati ma chiediamo loro di non dimenticare che sono stati eletti con il Pdl e sotto linsegna Berlusconi presidente». Nella settimana della doppia fiducia al governo e nel day after delle polemiche che si sono aperte sui due video «rubati» di Repubblica.it e de Lespresso, Silvio Berlusconi continua a tendere la mano al Fli e si guarda bene dallaprire fronti con Gianfranco Fini. Cosa pensi il Cavaliere del presidente della Camera è noto - sentimenti peraltro ricambiati - ma il premier è deciso ad andare avanti sulla strada tracciata da Gianni Letta e caldeggiata da Paolo Bonaiuti. La strategia della colomba, dunque. Fino in fondo se intervenendo telefonicamente alla festa del Pdl di Pietrelcina nel tardo pomeriggio evita di replicare a quello che in molti avevano interpretato come un accenno polemico da parte dellex leader di An. Qualche ora prima, infatti, il presidente della Camera aveva auspicato una riforma della giustizia che non penalizzasse la magistratura, una sorta di risposta indiretta al video «rubato» in cui il Cavaliere affonda colpi sulle procure politicizzate e ipotizza listituzione di una commissione dinchiesta.
Berlusconi, invece, si limita a sottolineare «limpegno preso con gli elettori» da chi oggi è passato nel Fli dicendosi «certo» che «non lo dimenticheranno». Se sarà così e se i finiani «si impegneranno per realizzare il programma» allora «andremo avanti». Un concetto che può anche essere tradotto così: se il governo non arriverà a fine legislatura deve essere chiaro di chi è la responsabilità. Il Cavaliere, però, si dice «ottimista» sulle sorti della maggioranza e «sicuro» che «le divisioni saranno superate dalla volontà di tutti e dalla lealtà al voto che ci hanno dato gli italiani».
Ed è questo lunico accenno allo scontro che ormai da mesi sta agitando la maggioranza, nonostante sul territorio le truppe siano decisamente in agitazione. Grandi manovre in Sicilia, per esempio. Dove lUdc di Pier Ferdinando Casini sparisce dalla provincia di Palermo visto che gli otto consiglieri e i quattro assessori centristi hanno seguito in blocco i Popolari per lItalia di domani di Saverio Romano, il deputato che ha guidato lo strappo nel gruppo Udc di Montecitorio alla vigilia della fiducia.
Nelle sue dichiarazioni pubbliche, però, il Cavaliere preferisce guardare avanti. «Nei prossimi tre anni - dice il presidente del Consiglio - ci aspetta un lavoro duro e serrato per rispondere alla nostra vocazione del governo del fare e per realizzare i cinque punti sui quali tutta la maggioranza si è ritrovata senza difficoltà in Parlamento». Insomma, «tre anni per le riforme». E se lopposizione continua ad «insultare» peggio per loro. «Vorrà dire - aggiunge - che confermano che non diventeranno mai una forza di sinistra democratica e continuando così non saranno mai una seria alternativa di governo. Anche nei giorni scorsi in Parlamento hanno solo sfogato la loro rabbia».
Poi un elogio alla festa di Pietrelcina organizzata da Nunzia De Girolamo. Perché, dice il premier durante il collegamento, «ricordo ancora gli occhi e i sorrisi della gente che ho incontrato lo scorso anno». Un «affetto» e un «calore» di cui «ho bisogno» visto che «in molti momenti viene voglia di lasciar perdere» davanti «ad attacchi e falsità sempre più strumentali che ci vengono scagliati contro». Insomma, «per fortuna cè la gente, cè il Popolo della libertà, che non è uninvenzione della politica e che non è una fusione a freddo di partiti ma un popolo di milioni di donne e uomini che condivide i nostri progetti e ideali».
Infine il plauso alla De Girolamo, coordinatrice del Pdl di Benevento: «Sei la dimostrazione del fatto che una donna giovane e bella può essere anche un deputato preparato ed ascoltato nel partito e alla Camera oltre che un dirigente che sul territorio sta facendo un ottimo lavoro per farci crescere».
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