Il premier rompe il silenzio: «Niente elezioni anticipate»

RomaMa quali elezioni anticipate. «Non l’ho mai detto, non ci ho mai nemmeno pensato. Abbiamo i numeri e la forza per governare per l’intera legislatura». Ma l’ha detto Schifani... «Ha detto una cosa ovvia: non si può pensare a una maggioranza diversa da quella che hanno scelto gli italiani». Dunque il Cavaliere non punta al voto. Non solo lo dice, rompendo all’improvviso un silenzio di tre settimane sulle cose di politica interna, lo scrive pure in una nota. E così, nero su bianco, la sua dichiarazione assume tutti i crismi di una ponderata posizione ufficiale, di una campanella che suona l’ultimo giro di campo.
«Vedo con stupore - si legge infatti nel comunicato diffuso da Palazzo Chigi - che si stanno moltiplicando e diffondendo notizie che continuano a fare apparire come imminente il ricorso alle elezioni anticipate. Non ho mai pensato a niente di simile». Silvio Berlusconi insomma vuole restare in sella e lancia un preciso avviso ai naviganti perché remino tutti nella stessa direzione: «Il mandato che abbiamo ricevuto dagli elettori è di governare per i cinque anni della legislatura e questo è l’impegno che stiamo portando avanti con determinazione e che intendiamo concludere nell’interesse del Paese».
E le polemiche interne? E gli scontri con Fini? Solo piccole, fisiologiche divergenze di vedute che fanno pure bene. I grandi amori sono fatti pure di grandi litigate. Purché non si esageri. «La maggioranza che sostiene il governo - prosegue la nota - è solida anche di là di una dialettica interna che comunque ne accentua le capacità ideative. Grazie a questo sostegno ed alla fiducia che ci manifesta ogni giorno oltre il sessanta per cento degli italiani, completeremo le riforme di cui l’Italia ha bisogno».
Fin qui il comunicato. Ma nel pomeriggio Silvio Berlusconi arriva alla Camera per votare il decreto Ronchi sugli adempimenti europei e in Transatlantico torna sull’argomento. Con Gianfranco Fini, giura, dopo il vertice di Palazzo Grazioli sulla giustizia e l’accordo sul processo breve, non c’è nessuna guerra in corso: «L’ho già incontrato, non c’è nulla da chiarire. E non ho mai chiesto ai parlamentari pdl di stringere i tempi». Cioè: è tutto deciso, non ci sono più margini per altre trattative.
Troppe polemiche. «Ripeto: io non ho mai pensato alle elezioni anticipate. Del resto - spiega il premier - ho avuto un incarico dal corpo elettorale e abbiamo i numeri per governare fino alla scadenza naturale della legislatura. Queste contorsioni della politica politicante non mi appartengono». Troppo fumo: «Sono dispiaciuto che ci siano articoli di giornale che non rappresentano la realtà. In questo modo si nasconde il gran lavoro che fa il governo. Volete qualche esempio? Eccolo. Stiamo uscendo dalla crisi meglio di altri Paesi europei. Stiamo facendo le infrastrutture. Stiamo facendo un lavoro miracoloso in Abruzzo. Stiamo facendo una grandissima azione di diplomazia commerciale, con enormi successi delle imprese italiane che ottengono appalti all’estero». Insomma, si sfoga, al di là «dell’apparenza di una politica che si contorce nelle discussioni», c’è un esecutivo «che produce risultati concreti». Quanto a Schifani, «ha detto delle cose ovvie: se cade il governo, non si può pensare a una maggioranza diversa da quella scelta dagli italiani». Il senso è chiaro: niente giochetti trasversali, il Pdl non appoggerà governi tecnici o istituzionali o di transizione o di pacificazione nazionale.
Intanto incombono le regionali. I candidati, spiega Berlusconi, verranno scelti «dagli organismi del Pdl che si dovranno riunire e prendere le decisioni». E il caso Cosentino? «Io non interverrò». In alto mare, racconta, anche la partita europea che coinvolge Massimo D’Alema. «Un accordo? No, siamo lontanissimi».
Conclude parlando del taglio dell’Irap.

«Lo stiamo inseguendo, compatibilmente con i conti. Lo vogliamo, è una delle mie preoccupazioni assieme al quoziente familiare. Se usciremo bene dalla crisi, saranno le prime cose che faremo, oltre alla riforma dell’università».

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