nostro inviato a Torino
Una frase destinata ad alzare un polverone: «Sono addolorato per Gheddafi e mi dispiace. Quello che accade in Libia mi colpisce personalmente». A pronunciarla, secondo quanto riferiscono i presenti, il premier Silvio Berlusconi durante la cena di ieri sera a sostegno del candidato sindaco a Torino del Pdl, Michele Coppola. Parole giunte al termine di unaltra giornata drammatica in cui Silvio Berlusconi non ha mancato di fare il punto sulla situazione della missione militare in Libia. Quello del premier è un invito alla prudenza unito alla richiesta di un chiaro cambio di rotta. «Il comando delle operazioni deve passare alla Nato - dice il presidente del Consiglio - Occorre un coordinamento diverso da quello condotto finora», cioè sostanzialmente a trazione francese. Il ruolo svolto dallItalia sullo scacchiere nordafricano sarà limitato «agli obiettivi della missione definita dal Consiglio di sicurezza dellOnu». I nostri aerei «non hanno sparato e non spareranno»: il premier è stato esplicito. Compito dellaviazione italiana non è bombardare ma «pattugliare i cieli perché sia rispettata la no fly zone». Berlusconi è a Torino per lanciare la candidatura a sindaco di Michele Coppola, assessore regionale alla Cultura, assieme al governatore leghista Roberto Cota e allex presidente Enzo Ghigo. Lappuntamento è per le 19 allhotel Principi di Piemonte, ma il premier si presenta con quasi mezzora di ritardo e il telefonino allorecchio. «Stiamo vivendo momenti particolari per quello che sta succedendo in Libia - si scusa - questa vicenda ci occupa continuativamente». È stata una giornata di contatti e mediazioni. «In queste ore abbiamo dovuto ancora una volta sottolineare che per noi sono condizioni essenziali la chiara definizione degli obiettivi della missione in Libia nellambito della risoluzione Onu». La posizione italiana è chiara: non saranno valicati i confini fissati dalle Nazioni Unite. Le nostre forze armate si limiteranno «al pattugliamento della no fly zone, allembargo e alla protezione dei civili».
Stabilito il perimetro di azione, Berlusconi chiarisce però che allItalia non sta bene come sono state condotte finora le operazioni belliche: «Desideriamo che il comando passi alla Nato e che ci sia un coordinamento diverso da quello istituito finora». Per ottenere questo obiettivo, aggiunge il premier, «è in corso la ricerca di un sostegno regionale con lUnione africana e la Lega araba»: il cambio al vertice delloperazione «Odissea allalba» passa per lallargamento del fronte anti Gheddafi. Lattività diplomatica devessere però accompagnata da iniziative umanitarie. Per Berlusconi, «bisogna intervenire a tutela delle popolazioni civili e, nel nostro interesse, per prevenire esodi migratori». Rischio tuttaltro che remoto, considerate le migliaia di profughi stipati a Lampedusa. «Dalla Libia sono uscite 300mila persone - dice il premier - non sono libici ma stranieri che sono andati verso la Tunisia e lEgitto. LItalia è stato il primo Paese a fornire supporto umanitario inviando tende per accogliere 12mila persone a cui forniamo vitto e cure mediche. Altri facciano la loro parte». «Abbiamo offerto le basi, era impossibile non farlo», precisa Berlusconi che ancora una volta puntualizza i limiti degli interventi militari italiani: «Abbiamo eseguito il pattugliamento dei cieli affinché nel concreto sia rispettata la no fly zone. I nostri aerei non hanno sparato e non spareranno perché il nostro compito è impedire che si alzino in volo gli apparecchi libici per compiere operazioni militari contro i civili».
Ai cittadini di Torino annuncia poi che il governo ridurrà i tagli del 60 per cento ai fondi per la cultura garantendo ossigeno anche al Teatro regio del capoluogo piemontese e ad altri templi italiani della lirica. Berlusconi ha fiducia in Coppola: «Sei un tipo concreto e conquisterai gli indecisi, in città cè voglia di cambiamento.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.