Politica

Il presidente del Consiglio comunque ottimista sull’esito delle elezioni: «Ho sempre avuto la certezza di una vittoria tonda, governeremo per altri cinque anni» Il premier: rischio di brogli, ci vorrebbe l’Onu

Il Cavaliere assicura: «A questa sinistra non mi arrenderò mai»

Gianni Pennacchi

da Roma

Non solo il j’accuse all’indirizzo della procura milanese e delle «toghe rosse», nel penultimo giorno di campagna elettorale Silvio Berlusconi è tornato a battere su tutti i temi già noti - Unipol, stampa ostile, rischio sinistra, Ici, ponte di Messina - riuscendogli persino di fornire nuovi argomenti al dibattito politico, vantando di avere allungato la vita agli italiani e lanciando l’allarme sul pericolo di brogli elettorali. Intensa, la giornata di ieri per il premier, che dice di sentirsi «forte come un leone». Ha esordito con un’intervista mattutina a Rtl 102.5, poi è andato in onda su Sky Tg24, quindi una conferenza stampa a Palazzo Chigi, ancora una passeggiata sul Corso alternando esternazioni ai giornalisti con autografi e strette di mano ai passanti, di nuovo un’intervista a Radio Montecarlo, infine un passaggio televisivo nel Dopo Tg1 registrato tre volte per raggiungere la perfezione voluta, un’altra esternazione coi giornalisti, chiusa con l’ospitata sul Tappeto volante di Luciano Rispoli. Questa è la sintesi di quanto ha detto ieri Berlusconi, muovendo dalle novità.
Passante di Mestre. Il Cipe ha dato il via libera al finanziamento dei lavori per il passante di Mestre, che sarà dunque «completato con certezza», assicura il premier, dando «sollievo» all’intera viabilità del Nordest.
Più vita per tutti. Illustrando il finanziamento di 100 milioni di euro per la ricerca contro il cancro: «Ho l’orgoglio di dire che sotto il mio governo, con certi interventi nella sanità, ho incrementato l’aspettativa di vita degli italiani di due anni: per gli uomini da 78 a 80 anni, e per le signore poi dagli 81 agli 83. Ma siccome puntiamo tutti a 100 anni, e io ne sono convinto, chiedo di quanto sarà ridotta la mortalità per cancro con le novità che stiamo introducendo con questo piano», ha detto rivolgendosi agli esperti che gli erano al fianco. «Dell’1,5%», gli hanno risposto. «Bene, arriveremo prima ai 100 anni».
9 e 10 aprile. «Tutti devono andare a votare, chi non andrà deve sapere che finisce col dare il suo voto alla sinistra, e poi ne dovrà subire le conseguenze». Ancora: «Mi sento tranquillo se va a votare almeno l’80% degli italiani».
Brogli. È vero che quelli del «Motore azzurro» questa volta si sono mobilitati garantendo rappresentanti di lista in ogni seggio, ma a domanda se per caso siano necessari gli osservatori dell’Onu in queste elezioni, ha risposto: «Con tutti i giornali dalla loro parte, con le televisioni che si comportano come vedete, hai voglia che debbono venire per difendere noi da questi signori che sono esperti di brogli. Abbiamo bisogno di osservatori, perché se va avanti così, chissà cosa ci combinano».
Vittoria? «Ho sempre avuto la certezza della vittoria, e di una vittoria tonda, con una maggioranza alla Camera e al Senato che ci permetta di governare». Ancora: «Ne sono certo, saremo ancora qui noi nei prossimi cinque anni».
O sconfitta? «Sono sicuro di vincere», ribadisce, «ma anche se ci fosse una sconfitta sarà assolutamente di misura. La sinistra dovrà fare i conti con noi, in Parlamento e dovunque ci sia la possibilità di fare un contrasto», promette scandendo: «A questa sinistra non mi arrenderò mai, ho un popolo dietro di me. Mi sento forte come un leone, continuerò a battermi comunque».
Conflitto d’interessi. Se dovesse perdere, teme più il rifacimento della legge sul conflitto d’interessi o lo smantellamento di una delle riforme per cui va fiero? «Temo entrambe le cose, perché sono loro ad averle minacciate», ha risposto. «Vogliono abolire la riforma Moratti e sarebbe un disastro, vogliono abolire o stravolgere la legge Biagi e anche questo porterebbe a molta disoccupazione giovanile».
Irpef. Se l’Ici sulla prima casa sarà abolita «entro i primi tre consigli dei ministri», l’obiettivo finale, «possibile nella prossima legislatura» resta l’Irpef a due sole aliquote, «una al 23% e l’altra al 33%».
Fede dimissionario. Al direttore del Tg4 che vuol fare un passo indietro per le multe ricevute a causa della par condicio, il premier manda a dire: «Fede resti al suo posto a fare ciò che fa con lealtà. È uno dei pochi che non ha rinunciato alle sue idee».
Pensioni. A una pensionata che lamenta di non farcela, Berlusconi sorride e promette: «Aumenteremo le pensioni minime a 800 euro al mese».
Vicepremier rosa. Aveva pensato a Letizia Moratti, come prossima vicepremier, «ma è impegnata come candidata sindaco a Milano». Dunque, «potremo anche pescare tra le donne molto capaci nel mondo universitario, delle professioni, dell’impresa».
Debito/Pil. È stimato al 108% come dice l’ex ministro Vincenzo Visco? «La Trimestrale di cassa è in linea con le nostre promesse e gli impegni europei. Quello che dice Visco non mi può interessare di meno, piuttosto si vergogni per averci consegnato nel 2001 un deficit al 3,2%».
La parolaccia. «Non ho dato del coglione agli elettori del centrosinistra ma ai nostri se non ci votano, perché se avessi dovuto parlare a loro avrei detto ben altro, avrei usato toni molto, molto, molto diversi. Non li ho gratificati di questo aggettivo bonario».
Bontà. «Io sono la persona più buona che esiste.

Ho amore per tutti, ho rispetto per tutti, ho tolleranza per tutti, ho governato per tutti».

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