Marcello Chirico
Per ora, lunica notizia sicura è il cambiamento di data della prossima riunione del consiglio regionale, dal 4 al 6 luglio. Uno slittamento chiesto direttamente dal governatore Roberto Formigoni, impegnato i giorni 4 e 5 del mese entrante a Roma per incontri col premier Romano Prodi e il capo dello Stato Giorgio Napolitano. Rinvio quanto mai utile, considerato che per ora non è stato trovato ancora un accordo definitivo allinterno della Cdl - ma soprattutto tra il governatore e la Lega - sul nome del nuovo presidente del parlamentino lombardo, alla cui elezione verrà dedicata la prima parte della prossima seduta.
Il candidato sarebbe dovuto uscire ieri dal Consiglio Nazionale del Carroccio in summit nella sede di via Bellerio, e invece non è stato così. Vuoi anche per lintervento di Silvio Berlusconi, che ha chiesto a Umberto Bossi di evitare possibili fratture con Formigoni indicando un nome poco gradito al governatore. Quel nome risponde a Massimo Zanello, capogruppo dei lùmbard in consiglio, sponsorizzato da Roberto Maroni senza però il totale appoggio del gruppo regionale leghista che lo ritiene poco incisivo nella sua azione politica. A questo si aggiunge lo scoglio Formigoni, che di Zanello si fida poco, soprattutto dopo gli attriti tra i due nellultima campagna elettorale per la corsa al Pirelli.
Il leghista che il governatore vorrebbe far sedere sulla poltrona più importante del parlamentino della Lombardia è Alessandro Cè, attuale assessore alla sanità, ma linteressato non intende per nessun motivo abbandonare il proprio incarico: insistere significherebbe aprire un nuovo contenzioso con Cè e, inevitabilmente, con la Lega identico a quello scoppiato la scorsa estate.
Meglio evitare e dirottare quindi la scelta su Ettore Albertoni, assessore regionale alla cultura, persona particolarmente stimata da Formigoni e sulla cui possibile candidatura si sarebbe speso, proprio ieri sera, lo stesso Berlusconi (che Albertoni lo conosce bene e ne condivide il giudizio positivo sulla persona). Anche in questo caso, però, cè da considerare la scarsa disponibilità dellassessore lùmbard, intenzionato a mantenere il controllo della Cultura. Potrebbe cedere soltanto nel caso in cui fosse Bossi a chiedergli il cambio di ruolo, richiesta che - proprio su invito fatto al Senatùr da Berlusconi - potrebbe arrivargli nelle prossime ore, e questo risolverebbe definitivamente lattuale empasse sulla presidenza del consiglio.
In contemporanea con lelezione del nuovo presidente dellaula regionale, Formigoni attuerà lannunciato rimpasto di giunta.
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