Venezia - È stato arrestato in Messico Enrico Carella, l'elettricista latitante condannato in appello a sette anni di reclusione con l'accusa di aver provocato dolosamente il rogo del teatro veneziano. La pena era stata confermata in Cassazione, ma l'uomo aveva fatto perdere le proprie tracce. Le indagini che hanno portato all'arresto sono della Digos di Venezia e dell'Interpol di Roma, coordinate dalla Procura Generale di Venezia. Secondo l'accusa, Carella è l'esecutore materiale dell'incendio: titolare, assieme a Massimiliano Marchetti (condannato a sei anni), di una piccola ditta che versava in gravi condizioni economiche avrebbe così cercato di evitare una penale per il ritardo nella consegna dei lavori. A indirizzare le indagini degli investigatori nei confronti di Carella e del socio furono la ricostruzione delle loro mosse la notte dell'incendio, assieme a qualche frase compromettente detta a fidanzate e parenti.
Sconto di pena "Questo arresto dimostra che la giustizia va a termine": è il primo commento alla cattura di Enrico Carella che viene dal procuratore generale di Venezia Ennio Fortuna, il quale sottolinea che il provvedimento restrittivo è stato reso possibile "dal lavoro della polizia di stato. Purtroppo - ha aggiunto Fortuna - probabilmente Carella in carcere ci starà poco: deve scontare sei anni e quattro mesi, ma avrà tre anni di condono, che vale per tutti, e tra breve avrà la possibilità di chiedere le misure alternative.
Ma l'importante - ha sottolineato il pg - è che sia stato arrestato e lo è stato per merito della nostra polizia". Secondo Fortuna, "finite le procedure di identificazione ed estradizione, Carella potrebbe essere in Italia nel giro di un mese".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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