Prete candida la Madonna contro Berlusconi

Prete candida la Madonna contro Berlusconi

(...) Sì, don Paolo Farinella dal centro storico è tornato. E visto che la lezione che ha dato al Papa non è servita, punta più in alto, si rivolge direttamente alla Madonna di Lourdes. Perché, lo dice subito, «non ci resta che sperare in un miracolo! Madonna di Lourdes, pensaci tu». Per essere certo di trovare qualcuno che raccolga la sua lettera aperta e la faccia pervenire alla diretta interessata, la affida al mondo, la diffonde in rete, su internet.
Pazienza se costringerà ancora una volta la sinistra a non strepitare per «l’ingerenza della chiesa nelle questione politiche», lui, don Farinella chiede un miracolo tutto terreno. Chiede alla Madonna di fare un miracolo nelle urne. Sì, insomma, di impedire la vittoria di Silvio Berlusconi. Perché, scrive il sacerdote «il clima che si respira in Italia oggi è lo stesso del 1922 che vide Mussolini impadronirsi dell’Italia». Il sacerdote genovese, 60 anni, amministratore parrocchiale della chiesa di Santa Maria Immacolata e San Torpede, mica ci va leggero: «In queste ore si sta consumando l’assassinio della democrazia, ma più ancora della decenza e della dignità di una Nazione». Di critiche ne ha per tutti, il don, ma il suo vero obiettivo è sempre Berlusconi, «che ha voluto la legge-porcata con la complicità dei partiti di ispirazione cristiana che preventivamente hanno fatto i gargarismi con l’acqua benedetta».
Un buffetto, tanto per sembrare super partes, anche al centrosinistra, che al governo si è comportato «in modo arrogante». Veltroni e compagni? Semplicemente «ridicoli e non credibili». Ma mica per quello che dicono ma perché, ovviamente, hanno permesso il ritorno di Berlusconi: «lo hanno risuscitato e rinvigorito, cedendogli già senza colpo ferire la piazza e l’iniziativa». Un peccato originale da cui il sacerdote non vuole assolvere neppure la Chiesa cattolica, il Papa e la sua gerarchia. «Mi addolora - si legge ancora nella lettera aperta - che in questo attentato alla democrazia si possa scorgere la longa manus della gerarchia ecclesiastica cattolica perché il colpo di grazia al governo Prodi è avvenuto in una sincronia di fatti e interventi che dirli casuali significa bestemmiare il Nome santo di Dio».

«Onore alla Cei, a Ruini, a Bertone, a Betori e a Bagnasco - si legge ancora nella lettera - che ora benedicono, senza dirlo espressamente, le falangi fasciste, casiniane, finiane, storaciane, mastelliane e berlusconiane».
La nuova preghiera alla Madonna di Lourdes ora è completa. Nelle giaculatorie di don Farinella manca solo don Andrea Gallo. Ma lui può andare in pace. Verso l’altare di Montecitorio. Con la tunica arcobaleno.

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