Preziosi: «Sogno di diventare come Colombo»

L’attore al Sistina nei panni del celebre navigatore: «C’è bisogno di credere nei propri sogni. In fondo non è impossibile realizzarli»

Alessandra Miccinesi

Ognuno di noi in fondo alla propria anima ha la sua America da scoprire. In questa piccola frase è racchiuso il senso più profondo (e vero) di Datemi tre caravelle commedia musicale in due atti prodotta da Khora.teatro in coproduzione con Taormina Arte e il ministero dei Beni culturali-dipartimento spettacolo. Patrocinato dal Comitato nazionale per le celebrazioni di Cristoforo Colombo del quale quest’anno ricorre il cinquecentesimo anniversario della morte, e fortemente voluto dal protagonista - il bell’Alessandro Preziosi, interprete di molta fiction di successo (Vivere, Elisa di Rivombrosa-Il Capitano) -, dopo il successo riscosso la scorsa estate a Taormina il musical debutta al teatro Sistina martedì con la regia di David Scheinmann e le musiche di Stefano Di Battista. Sul palcoscenico, in tolda accanto a Preziosi, saliranno Stefano De Sando, Antonio Serrano, Anna Vinci, Luigi Di Fiore e Mario Cordova.
«È uno spettacolo che ho fortemente voluto e che ho fatto per i giovani, per mio figlio e per me, perché se ci credi veramente i sogni si possono realizzare - sussurra mistico il trentaduenne Preziosi sgranando gli occhi blu -. Credere in un sogno, come ha fatto Colombo e come ho fatto io, non è un’utopia: è realtà».
Liberamente ispirato alla vita e alle opere del mitico navigatore genovese - piedi ben piantati alla corte di Spagna e sguardo allungato sulla rotta per le Indie -, il musical è strutturato sui testi di Carmelo Pennisi e Massimiliano Durante. «La forza del testo coincide con la sua bellezza. Lo script è fatto su misura per le mie corde e le mie molle d’attore, ma soprattutto esalta il marchio doc del musical italiano» confessa il tenace e intuitivo Alessandro Preziosi che pur essendo il punto di riferimento dell’intero show precisa: «Non chiamatemi capocomico, però. Le mie idee e i miei sogni hanno supportato questo bel progetto creativo congiunto, ma sono solo uno degli elementi messo a disposizione per lo show».
Modestia a parte, l’affascinante interprete di Re Lear recitato l’anno scorso accanto a Roberto Herlitzka, in realtà rappresenta molto di più. «Come attore mi considero un operatore culturale, e con Colombo ho una specie di transfer: spesso mi trovo a parlare in prima persona quasi fossi lui - confessa -. Personalmente ho bisogno di questo spettacolo perché devo poter continuare a credere che certe scoperte sono fondamentali per la crescita dei giovani. Vorrei dimostrare alla mia generazione che quel navigatore genovese semi-dimenticato in patria, e considerato un eroe in Spagna e in America, è un modello positivo». Un uomo carismatico che, come tutti i grandi uomini innalzati dalla Storia, coltivò nel suo animo arroganza e dubbio, fede e intuito. «Di Colombo ho detto così tanto che mi sembra di essere diventato un testimone di Geova - sorride solare Preziosi -. Ribadisco che il copione dello spettacolo è una metafora della realtà sociale e politica del nostro paese, infatti Datemi tre caravelle vuol dire “datemi una chanche”, una possibilità. Questo chiedeva Colombo».
E questo chiede a gran voce anche Preziosi. «Non è facile debuttare al Sistina con un personaggio così poco accreditato.

Ci vuole coraggio e una gran faccia tosta, ma dalla mia ho la forza del sogno perché appartengo a una generazione che vuole ancora credere. Oggi? È difficile immaginare uomini come Colombo. L’unico cui posso far riferimento, per la grande personalità unita alla fede e ai messaggi di speranza, è Giovanni Paolo II». Si replica fino al 9 aprile.

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