Prg, ambientalisti all’attacco: poco verde, tanto cemento

Le diverse associazioni ora chiedono ai gruppi comunali di poterne discutere

Michela Giachetta

Adesso anche gli ambientalisti e le associazioni di territorio scendono in campo contro il Piano regolatore approvato dalla giunta Veltroni lo scorso dicembre.
Avevano fatto già sentire la loro voce il mese scorso, attraverso una lettera inviata alle istituzioni competenti, ma l’assessore all’Urbanistica Roberto Morassut ha dichiarato di non aver ricevuto nulla. Così lunedì sera hanno deciso di arrivare direttamente in Campidoglio per far sentire le loro ragioni.
Molti i comitati coinvolti nella protesta, da Italia Nostra, ad Action, passando per l’associazione Colle della Strega, arrivando a Legambiente. Chiedono innanzitutto maggiore partecipazione nell’approvazione del Piano regolatore le cui controdeduzioni, dopo essere passate dai municipi, sono ora all’esame del consiglio comunale.
«Abbiamo avuto troppo poco tempo - dichiara Mariella Belvisi, consigliere nazionale di Italia nostra - per discutere delle osservazioni sollevate». «Ora come ora, nel piano regolatore ci sono ancora tanto cemento e tante compensazioni - osserva la Belvisi - peraltro sostenute ed esaltate dalla proposta di legge speciale dell’assessore all’Urbanistica regionale, il diessino Pompili.
Il tutto è inoltre condito da quelle che le associazioni definiscono «inaccettabili condizioni di nuova viabilità su gomma, con il raddoppio del raccordo». Il nuovo piano riscritto a seguito delle deduzioni e controdeduzioni manda quindi a dire alla città che si costruirà. «Ma le abitazioni previste vanno ben oltre il fabbisogno stimato - continua la Belvisi -. E le nuove strade non sono in grado di soddisfare le esigenze di nessuno».
Chiedono quindi di ridiscutere l’aumento delle cubature negli ambiti di riserva delle zone dell’Agro Romano, come La Storta, e nelle centralità, ossia in quelle aree ancora libere in cui si prevede di costruire, ad esempio a Torre Spaccata e a Ponte Mammolo.
I gruppi di ambientalisti hanno da dire la loro anche sul verde. Infatti, ora come ora, nel Piano regolatore il verde pubblico è corredato da servizi. «Il che significa - sostiene la Belvisi - che da un giorno all’altro potrebbero decidere di costruirvi un edificio. Alla faccia di chi dice che è una giunta che ha a cuore l’ambiente e l’interesse dei cittadini». «A noi sembra - continua il consigliere nazionale di Italia Nostra - che la sola cosa che abbia veramente a cuore sia la tutela dei costruttori e dei grandi proprietari di immobili».
Italia nostra non è l’unica ad avere qualcosa da dire sul nuovo Prg. «Abbiamo aspettato quarant’anni per avere un Piano regolatore - sostiene il consigliere regionale, Giuseppe Mariani (Verdi) - quindi dovremmo essere contenti di questa svolta. Purtroppo però le cose non stanno andando come previsto. C’è stata, infatti, un’accelerazione dei passaggi amministrativi, che ha provocato un insopportabile vuoto di partecipazione».
Oggi quindi le diverse associazioni chiedono a tutti i gruppi comunali e municipali di poter discutere in modo ampio del nuovo piano regolatore, che condizionerà per i prossimi anni la vita di tutti.


L’assessore Morassut si è impegnato a fare qualcosa al riguardo: «Il confronto coi comitati ci sarà». «Ma - ha aggiunto - sul dimensionamento del piano regolatore non si discute, perché non sono previsti metri cubi in più».

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