Michela Giachetta
Il Piano regolatore si avvia verso l’approvazione, nonostante le critiche sollevate da più parti. Verdi e Rifondazione in testa. Ieri Alleanza Nazionale ha fatto sapere che voterà «no», ma non farà ostruzionismo. Roberto Morassut, assessore all’Urbanistica, ha definito una «scelta saggia» quella operata da An. «Tuttavia - continua l’assessore - va considerata del tutto normale in un civile confronto politico, soprattutto su un grande tema come il Prg». An, però, tiene a mettere i puntini sulle «i». «Il nostro giudizio sul piano rimane negativo - dichiara Vincenzo Piso, segretario della fondazione romana di An -. La valutazione riguarda il fatto che il documento è stato immaginato solo per l’area di Roma e che la maggioranza è stata incapace di individuare un sistema di trasporto a basso costo adeguato». «Per questo e altri motivi - aggiunge il candidato sindaco, Gianni Alemanno - non possiamo votare a favore, anche se i risultati che abbiamo ottenuto sono significativi, soprattutto per quanto riguarda le periferie». Il riferimento di Alemanno è alle proposte avanzate da An che la maggioranza ha accolto. Andranno quindi a integrare e modificare il piano originariamente previsto.
Le proposte accolte riguardano innanzitutto le periferie. «Corviale, Vigne Nuove, Tor Sapienza e Casilino 23 non saranno più classificate all’interno della “città storica”, mentre a Tor Bella Monaca, Serpentara, Colli Aniene, Laurentino 38, Spinaceto sarà possibile intervenire con programmi integrati. «Abbiamo sconfitto l’idea che alcune periferie potessero essere classificate come monumenti - spiega Marco Marsilio, consigliere comunale di An -. Col nuovo piano regolatore queste aree saranno oggetto di sostanziale trasformazione, anche attraverso l’utilizzo di sgravi fiscali e urbanistici». L’altro punto promosso da An e accolto dalla maggioranza riguarda la tutela della città storica: vengono tutelate, attraverso la classificazione di “capisaldi architettonici e urbanistici”, piazza Mazzini, con l’asse via Oslavia-piazza Cavour, piazza Vittorio e le strade comprese fra S. Croce e S. Maria Maggiore e l’area Stadio Flaminio-Palazzetto dello sport-Auditorium. «Una volta adottato il piano - ne consegue Marsilio - non saranno più possibili scempi come il Pup di via Oslavia. Ma non esisteranno più obbrobri come i cordoli in cemento armato e tubolari a piazza Vittorio e il progetto di cementificazione del Flaminio». Marsilio si è poi soffermato anche sugli altri punti che andranno a integrare il piano, quelli riguardanti metro e infrastrutture: «Sarà prolungato il tracciato della metro B, non solo fino a Tor Pagnotta, ma fino a Castel di Leva». «La linea D, invece, non partirà dall’Eur - aggiunge il consigliere di An - ma entrerà a Grottaperfetta e Tintoretto. Nello stesso quadrante il sottopasso dell’Appia antica sarà interrato anche dallo svincolo Ardeatina a Grottaperfetta». Inoltre sarà possibile costruire nuovi reparti nelle strutture ospedaliere. L’ultima richiesta di An riguarda le aree di edilizia residenziale pubblica: «Vogliamo che questa delibera sia portata al voto subito dopo l’approvazione del Prg», spiega Alemanno. Mentre An presentava ieri le proposte accolte nel maxiemendamento, lo stesso documento veniva approvato dalla Giunta. Il provvedimento prevede la riduzione di circa 3 milioni di metri cubi ad Acilia, Romanina e Torre Spaccata.
Il piano regolatore dovrebbe essere approvato entro questa notte o al massimo domani mattina. Tra l’altro oggi ricorre il terzo anniversario della sua adozione, avvenuta, appunto, tre anni fa. E chissà...
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