PREZIOSE PERLE MUSICALI
AL ROMA CHAMBER FESTIVAL
Tre edizioni, un premio simpatia, un album fotografico a futura memoria, elogi dalla stampa nazionale ed internazionale, e poi un programma non banale, solisti eccellenti, una sede prestigiosa, mecenati di gran nome. Che altro si può volere? Anche per un piccolo festival, per un festival dal profilo tutto particolare, come il Roma Chamber Music Festival, si tratta di una consacrazione. E il suo direttore artistico, il violinista americano Robert McDuffie, ne può essere soddisfatto. Perché lui lha pensata giusta. Da tre anni a questa parte mette insieme illustri ma ancor giovani solisti, affida loro programmi inusuali ma stimolanti, specie per la loro impaginazione (questanno ad esempio, nel primo concerto compaiono Moszowski, Mozart e canzoni tratte da musical americani; mentre nel secondo, conclusivo, le musiche sono di Mozart, Barber e Chausson) e chiede che i due concerti vengano più volte ripetuti, tre per ciascuno, con qualche giorno di pausa fra le due serie. Unaccademia musicale sette-ottocentesca in piena regola: una di quelle serate in cui musicisti di varia formazione e disciplina si riunivano per far ascoltare le ultime novità, chiedendo al ristretto pubblico di intenditori massima attenzione in cambio di uno straordinario regalo: preziose perle musicali, sia strumentali che vocali, solistiche e cameristiche, appena estratte dal guscio dei laboratori segreti dei vari compositori. McDuffie non si è preoccupato più di tanto della formula insolita del suo minifestival, semmai sè dato da fare per cercare i mecenati di oggi, disposti a finanziare un prezioso quanto costoso gioiello. Li ha trovati e non solo per il primo anno. Questanno il festival ha cambiato sede e la nuova potrebbe considerarsi quella definitiva, essendo la sala da musica più preziosa della capitale, lOratorio del Gonfalone, raccolto, magnificamente affrescato e con unacustica divina. I solisti che si uniranno a McDuffie nelle serate musicali rispondono ai nomi di Massimo Quarta, Alessandro Carbonare, Elena Matteucci, per la parte italiana e a Yi-Jia Susanne Hou, Marin Mazzie, Joseph Thalken, Lawrence Dutton, Ralph Kirshbaum, Jennipher Frautschi e Sophie Shao, tutte stelle internazionali di prima grandezza. Primo concerto: 13, 14 e 15; secondo concerto. 20, 21, 22. Ore 21. Biglietti da 20 a 10 euro. Info: 06.97617528.
RIVIVE IL FASCINO DELLA CARMEN
NELLE PAROLE DI PATRIZIA CAVALLI
Si alza il sipario sulla Carmen, anzi su «Carmen se io tamo attento a te». Torna leroina di Mérimée, torna la bellissima zingara cantata da Bizet pronta per conquistare il pubblico con il suo fascino tzigano in un nomade viaggio nei teatri della provincia romana. Il Teatro Caesar di San Vito Romano, lAnfiteatro Comunale di SantOreste; e ancora Poggio Mirteto, Contigliano, Velletri e, infine, il Silvano Toti Globe Theatre di Roma. Dal questa sera al 2 luglio, undici repliche per la moderna riscrittura in lingua italiana del noto melodramma che Patrizia Cavalli ha realizzato per questo particolare, nuovo spettacolo firmato dalla regia di Franco Ripa di Meana. Riscrittura asciutta, sintetica, «leggera», come ama definirla lo stesso regista, che si libera delle pesanti sovrastrutture della tradizione operistica per avvicinarsi allagilità del teatro di prosa; unidea che è nata dallesigenza di Ripa di Meana di rivalutare questo genere, proprio della memoria storica e culturale del nostro paese, permettendogli di raggiungere una cerchia più ampia di pubblico. E allora la nuova Carmen si fa «compagnia di giro» con la compagnia diretta da Ripa di Meana «Opera Oggi»: una formula più snella di orchestrazione e produzione che permette di realizzare dai quattro ai sei spettacoli settimanali, accompagnata da unorchestra e cast ridotto. «Limportante - spiega il regista - è che la musica, le parole, lo spettacolo entri in contatto diretto con lo spettatore».
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