da Roma
Si alzano i tetti del credito al consumo, ma si abbassa il limite di contanti prelevabili e arriva una piccola tassa sugli assegni trasferibili per arginare il nero e il riciclaggio. Sono in preparazione nuove norme al ministero dellEconomia, da un lato per tentare un rilancio dei consumi nonostante un indebitamento delle famiglie italiane arrivato a 300 miliardi di euro, dallaltro per recepire la normativa dellUnione europea in materia di riciclaggio, che impone lutilizzo limitato dei movimenti cash.
Per ora si tratta ancora di bozze, ma in via XX settembre si sta pensando di alzare il tetto dei crediti al consumo da 31mila a 100mila euro. Potrebbe essere questa la cifra massima che il cittadino o la famiglia avrà la possibilità di chiedere alle banche per lanticipo di denaro per lacquisto di beni di consumo. La norma rientra allinterno dei provvedimenti di modifica della disciplina sui crediti del testo unico bancario, ora allesame di un tavolo di esperti del ministero dellEconomia sotto la responsabilità del viceministro Roberto Pinza.
Si potranno dunque chiedere alle banche crediti per importi molto più consistenti, ma nel credito al consumo rimane comunque la penalizzazione dei tassi alti. Questo tipo di credito potrà essere ottenuto anche per le ristrutturazioni immobiliari. Tra le altre novità: una valutazione più attenta delle disponibilità di chi fa la richiesta di prestito, per evitare casi di sovra-indebitamento, e la possibilità per il consumatore di recedere il contratto, e quindi di cambiare idea, entro 14 giorni dalla firma della richiesta di credito.
Nelle modifiche alla disciplina su questo tipo di mutui da inserire nel testo unico bancario cè anche una norma antifrode più severa, che rende più difficile le truffe nei confronti del consumatore nei casi in cui il bene per il quale si è richiesto il prestito non venga mai consegnato.
In realtà questa nuova norma di incentivo al consumo e al prestito è in controtendenza rispetto al comportamento dei cittadini a livello europeo nei confronti dei mutui: la Banca dei regolamenti internazionali ha lanciato lallarme su un aumento di morosità da parte delle famiglie, che farebbero sempre più fatica a pagare la rata del prestito a fine mese dopo il boom della corsa al prestito del periodo dei tassi ribassati. Una delle cause potrebbe essere laumento di richiesta di tassi variabili, che hanno inciso di più sulle famiglie nel momento in cui i tassi di interesse si sono alzati. E landamento va ancora in direzione di un leggero rialzo secondo le stime europee: il mercato si attende che entro la fine del 2007 la Bce porterà i tassi al 4,5%, mezzo punto di percentuale in più di adesso.
Tanto che stanno arrivando le prime critiche alla bozza sulla riforma dei crediti al consumo in lavorazione al Tesoro. Il presidente dellAdusbef (lassociazione difesa consumatori ed utenti bancari, finanziari ed assicurativi) Elio Lanutti, avverte: «Se ci deve essere la riforma del credito al consumo non deve essere quella di dare licenza di istigazione al debito. Non ce nè bisogno perché le famiglie non ce la fanno più». A suo parere il tetto dei 100mila euro «è elevato e funzionale alle banche». Il tasso del credito al consumo «arriva attorno all11%». Quindi: «Il governo italiano non faccia una riforma sui desiderata delle banche e delle società finanziarie».
Secondo i dati della Banca dItalia, tra prestiti e mutui il ricorso ai finanziamenti delle famiglie italiane ha raggiunto i 300 miliardi, con un aumento di indebitamento di 24,4 miliardi nellultimo anno (+8,9%). Ogni famiglia italiana ha dunque immediatamente debiti per 13mila euro. La maggior parte dei finanziamenti sono mutui per lacquisto di abitazioni, passati da 228,5 a 247, 7 miliardi.
Laltro aspetto su cui si sta lavorando al ministero dellEconomia è il contenimento del riciclaggio per recepire le norme Ue.
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