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Prodi dà ragione al Cav: "La crisi? Tutta colpa di Francia e Germania"

L'ex premier ora ammette: "La situazione è peggiorata da giugno. L'Italia ha fatto il suo dovere, ma se l'Europa non è unita..."

Prodi dà ragione al Cav: "La crisi? Tutta colpa di Francia e Germania"

Per mesi la sinistra ha ritenuto Silvio Berlusconi inadatto ad affrontare la crisi. Eppure ora Romano Prodi difende Mario Monti e dà tutta la colpa all'Europa e in particolare a Nicolas Sarkozy e Angela Merkel, rei di aver cancellato i passi in avanti segnati dall'ultimo vertice di Bruxelles: "Il presidente francese in un’intervista a Le Monde e la cancelliera tedesca, nel suo discorso di fronte al Bundestag, si sono solo preoccupati di rassicurare i propri cittadini che nessun sostanziale cambiamento di politica era avvenuto". È tutta di Francia e Germania quindi la responsabilità di una manovra più rigida e da approvare in fretta per placare i mercati.

In un editoriale in prima pagina de Il Messaggero, l'ex premier scrive: "Un mondo senza guida non può che vivere in una pericolosa contraddizione e le contraddizioni di oggi sono così profonde da metterci quasi in trappola". Oggi, spiega il Professore, perfino la Cina, che sembrava inattaccabile, accusa i primi colpi della crisi.

La situazione  è peggiorata "da giugno" - ben prima dell'insediamento del governo tecnico quindi - quando "la crescita e le previsioni di crescita sono ovunque crollate" rischiando di far ripiombare l'Europa nella alla crisi degli anni Trenta, "quando si è fatto fronte alla grande depressione creandone una ancora più grande". Prodi attacca, quindi,

"Nelle scorse settimane, l’Italia ha fatto il suo dovere", spiega l'ex leader dell'Ulivo, "I nostri bilanci sono in ordine per il prevedibile futuro, ma il quadro europeo sembra impedirci di raccogliere i frutti di questa riacquistata serietà. La debolezza politica dell’Eurozona impedisce infatti di allontanare la morsa della speculazione anche dopo un unanime e corale apprezzamento degli sforzi compiuti".

Manovra necessaria, quindi, ma inutile per Prodi "fino a che le divisioni europee spingeranno la finanza senza volto a colpire il Paese più debole, alcune di lucrare sulla sua debolezza". L'Europa, certo, ma soprattutto Francia e Germania che "non hanno ancora capito che, se questo processo va a avanti, saranno loro stesse a rimanere col cerino in mano.

E non hanno capito che, più la situazione si deteriora, più energiche e dolorose saranno per loro le misure da prendere".

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