Massimo Introvigne
I fatti sono noti. LUcoii (Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia), il cui presidente fa parte della Consulta per lislam italiano istituita dallex ministro Pisanu, ha fatto pubblicare a pagamento su diversi quotidiani uninserzione che paragona Israele alla Germania nazista. Il ministro Amato ha convocato la Consulta per discutere il caso. Chi fin dallinizio non voleva lUcoii nella Consulta ne approfitta per attaccare lex ministro e il precedente governo.
La legge istitutiva della Consulta ne fa un luogo dove il governo si confronta con esponenti dellislam scelti - così recita la legge - «a prescindere da ogni carattere rappresentativo». La Consulta non crea unimpossibile «Chiesa islamica» in Italia e non pretende di rappresentare lislam italiano. Diversamente, non avrebbe senso il fatto che al suo interno hanno un voto intellettuali islamici rispettabilissimi ma che rappresentano solo se stessi, e un voto i rappresentanti di organizzazioni che attraverso le moschee loro fedeli controllano migliaia o anche decine di migliaia di musulmani. Daltro canto, le indagini sociologiche mostrano che la maggioranza dei fedeli dellislam presenti in Italia non conosce nessuna delle varie organizzazioni islamiche italiane né la Consulta, che dunque certamente non può parlare a nome dei musulmani italiani.
Tuttavia, le associazioni islamiche non sono tutte uguali. Ci sono gruppi - come lAssociazione delle donne marocchine della signora Souad Sbai, di tendenza laica, e la Coreis, di ispirazione sufi - che contano aderenti e simpatizzanti in un ordine che va dalle centinaia alle poche migliaia di persone. Cè la Lega musulmana mondiale dellex ambasciatore Scialoja a Roma, autorevole per il controllo della moschea di Roma e i legami privilegiati con gli Stati arabi. E cè lUcoii, lunica organizzazione a suo modo «rappresentativa» perché - anche se non controlla la maggioranza dei musulmani italiani - ha dalla sua oltre lottanta per cento delle moschee. Il problema della Consulta è che le organizzazioni moderate come quelle della Sbai o la Coreis hanno pochi aderenti. Lunica organizzazione con molti aderenti, lUcoii, ha una dirigenza neofondamentalista con parecchi leader storicamente vicini alla casa madre del fondamentalismo mondiale, i Fratelli Musulmani.
Una Consulta con lUcoii è dunque una Consulta con i fondamentalisti. Una Consulta senza Ucoii è una Consulta dove è rappresentata una frazione minima dellislam italiano. In Francia Sarkozy (che non è Diliberto, e neppure Chirac) ha accolto in una Consulta simile lUcoif, il gemello francese dellUcoii, e si è preso critiche analoghe. La scommessa era che, dialogando con grandi istituzioni fondamentaliste, si facesse emergere al loro interno una componente non violenta e ostile al terrorismo.
Le bravate dellUcoii sembrerebbero indicare che in Italia la scommessa è stata persa. Ma in realtà le Consulte sono strumenti la cui utilità dipende da chi li tiene in mano. Un Sarkozy, o un Pisanu in Italia, potevano permettersi i neofondamentalisti nelle Consulte, perché queste presenze erano bilanciate dalla linea inequivocabile del ministero e del governo.
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