Si è finalmente ricominciato a parlare di nucleare, ma, a mio avviso, troppo sommessamente sia a destra che a sinistra. Eppure dovrebbe apparire evidente che lOccidente corre, ed ancor più correrà, il rischio del ricatto politico economico petrolifero, con la convergenza ovvia del terrorismo di matrice islamica. Prodi, se mai diventerà capo del governo, folgorato dallonorevole Pecoraro Scanio, ha anticipato che, con lui al potere, è da escludere un ritorno al nucleare. Se ne riparlerà tra ventanni! Per coerenza, probabilmente vieterà la massiccia importazione di energia elettrica prodotta in Francia da impianti nucleari sorti anche in prossimità dei nostri confini.
Ma perché Prodi quando era al vertice della Comunità Europea, per coerenza, non ha preso liniziativa per una chiusura di tutte le numerose centrali (in primis francesi) della Comunità? Forse, con una visione miope, è stato rassicurato da qualche esperto: le Alpi difenderanno lItalia in caso di disastro nucleare! E lEuropa? E chi se ne frega! A noi viene il dubbio che leconomista Prodi per ragioni elettorali, contando anche sulla scarsa conoscenza del problema energetico nucleare si sia messo a rimorchio dellavvocato salernitano. Mi pare che sia giunto il momento (non elettorale) perché destra e sinistra si pongano seriamente il problema.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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