da Roma
Allarme siccità in Italia. E nei mesi estivi la situazione potrebbe peggiorare con larrivo di temperature sempre più calde. Così il presidente del Consiglio ha deciso di correre ai ripari e, in vista di «unestate rovente», ha invitato tutti a «una gestione più oculata delle risorse idriche». Insomma, a chiudere i rubinetti dellacqua chiudere i rubinetti dellacqua. La sua circolare inviata ai ministri Amato, Pecoraro Scanio, De Castro, Bersani, Di Pietro e Lanzillotta, ai presidente delle regioni e ai prefetti parla chiaro: «Tutte le istituzioni e i soggetti preposti devono predisporre celermente e in via precauzionale un piano di misure volte, da un lato, a rafforzare i sistemi di previsione e monitoraggio e, dall'altro, a garantire gli indispensabili interventi di prevenzione».
La circolare di Prodi - dal titolo «Indicazioni operative per fronteggiare eventuali crisi idriche» - segnala la particolare situazione in cui potrebbe venirsi a trovare l'Italia nei prossimi mesi. Al dipartimento della Protezione civile, prosegue la circolare, spetterà la verifica delle condizioni meteo «in modo da predisporre, se del caso, l'attuazione delle misure straordinarie» previste dalla legge.
Per mettere a punto la strategia migliore per far fronte a una eventuale situazione di crisi, Prodi raccomanda «uno stretto raccordo» e la «più stretta e proficua collaborazione» tra tutte le amministrazioni competenti, ai diversi livelli, e i soggetti privati interessati, «anche attraverso specifiche procedure di intervento condivise».
Ogni informazione - sia riguardo alle previsioni sia concernente eventuali situazioni di emergenza - dovrà arrivare alla sala operativa della Protezione civile cui spetterà il compito di assicurare «nelle forme più opportune ogni dovuta collaborazione e assistenza per garantire la completa attuazione di quanto previsto» dalla circolare.
E, d'altro canto, la situazione è chiara: «Gran parte del Paese - è scritto nelle cinque pagine della circolare - è stata interessata nei mesi autunnali e invernali da scarsità di apporti meteorici e da elevate temperature medie che hanno provocato una diminuzione della disponibilità di risorsa nei corpi idrici sia superficiali che sotterranei».
Insomma, c'è un «sensibile e generalizzato deficit idrico in quasi tutti i principali bacini idrografici presenti sul territorio nazionale».
Dunque, via alla predisposizione di misure: da un lato «previsione e monitoraggio» della situazione; dall'altro «incisive ed efficaci» azioni di «prevenzione, contrasto e mitigazione» che se pianificate in tempo possono alleviare i disagi su popolazione, sistema agricolo e produttivo.
Di un «contenimento degli sprechi» ha parlato anche il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio che ha lanciato un appello alla razionalizzazione della «risorsa acqua».
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