È una specie di gioco ai quattro cantoni: arrivano i nomadi, piazzano le loro roulotte, dopo un paio di giorni intervengono i vigili che li sgomberano, loro cambiano area, forse anche comune, da dove presumiamo verranno cacciati «a stretto giro di posta», per tornare poi dopo pochi giorni. È il rimpiattino che dallinizio dellanno ha già impegnato 54 volte il Comune per liberare larea compresa tra via Cusago e via Lombardi, estrema periferia ovest.
Lultima ieri quando sono stati allontanati i 41 caravan dove vivono 170 nomadi, etnia Sinti, quasi tutti nati in Sicilia, dunque cittadini italiani: per la precisione il 70 per cento proviene da Noto, in provincia di Siracusa. Lo sgombero è reso possibile da una vecchia ordinanza di Paolo Pillitteri, sindaco dall86 al 92, che proibisce il «campeggio» fuori dalle aree attrezzate. Il che non è certo un problema per loro visto che, comparsi allinizio dellanno, hanno già subito 54 sgomberi, circa uno ogni quattro giorni. Il picco massimo a luglio, ben dieci allontanamenti. Breve pausa, poi altre tre comparse in agosto, lultima giovedì 27 agosto.
E così arriviamo a ieri. Dopo lennesima segnalazione in Comune, parte il «blitz» dei vigili che mettono in campo una ventina di agenti coaudiuvati anche da un equipaggio della questura. Solito controllo per verificare non si siano mezzi rubati o altro tipo di refurtiva, da cui emerge come il 100 per 100 dei maschietti abbia precedenti penali per reati contro il patrimonio. Quindi la solita multa da 50 euro, che dubitiamo venga regolarmente «oblata», e infine lallontanamento, immaginiamo salutando il personale in divisa con un affettuoso «a presto».
A quel punto entra in azione lAmsa per ripulire larea, uno scherzetto che costa complessivamente ogni anno alle casse dellAzienda qualcosa come mezzo milione di euro. Altri soldi sono stati spesi per recintare larea anche se i Sinti poi trovano sempre un buco in cui infilarsi.
Arrivederci dunque al prossimo sgombero, statisticamente previsto per fine settimana.
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