Torna a Roma, per un concerto il cui programma è top secret, David Helfgott, il pianista australiano la cui appassionante storia fu narrata dal film Shine (1996, regia di Scott Hicks, protagonista Geoffry Rush). E vi torna per ragioni promozionali, oltre che per farsi riascoltare dopo il recital, non entusiasmante in verità, di parecchi anni fa, al Sistina. Esce, infatti, in questi giorni un suo cd registrato a novembre al Blue Note di Milano, dal titolo Pianissimo, e si annuncia di imminente uscita anche lautobiografia scritta a quattro mani con la moglie, cui Helfgott deve la risalita della china dellisolamento e la ripresa dellattività concertistica. La storia del vero Shine (alias Helfgott) racconta di un giovane pianista il cui talento induce suo padre - che il film dipinge come padre-padrone - e la sua insegnante, a farlo partire dalla lontana Australia per Londra, dove completare gli studi al Royal College of Music, e dove è vittima di un impressionante incidente. Durante unesecuzione del celebre e difficile Rach 3 (Concerto n. 3 per pianoforte e orchestra di Rachmaninov) il giovane accusa un malore - assai simile a quelli provocati dalla cosiddetta «Sindrome di Sthendal», ma dalla quale fatica a riprendersi - che lo costringe a interrompere gli studi e a tornare a casa, dove inizia la sua via crucis per cliniche psichiatriche. Fino al giorno in cui incontra Gillian, sua futura moglie, la quale lo toglie dallisolamento, gli ridà fiducia e pian piano lo convince a rimettere le mani sul pianoforte. Il cambiamento assume i contorni del miracolo e la sua storia fa il giro del mondo, alluscita di Shine.
Pochi anni dopo, con grande sorpresa di tutti, torna a suonare in pubblico.
Il recital, per lAccademia di Santa Cecilia, previsto per oggi, del pianista Grigory Sokolov, indisposto, è stato rinviato a giugno.
Auditorium Conciliazione. Ore 21. Info: 800.904.560
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.