Antica sapienza artigiana e moderna vocazione imprenditoriale. Lavventura creativa che permette a Casadei di «vestire» i piedi delle donne di tutto il mondo con modelli preziosi ed esclusivi si basa su un equilibrato mix di questi due aspetti. E così, mentre il processo produttivo prosegue ancora oggi nel solco della tradizione, attraverso rifiniture interamente a mano curate nei minimi dettagli da personale altamente specializzato, la Maison avvia un ambizioso programma di espansione, necessario per restare al passo con un mercato globale che si evolve rapidamente.
Fulcro portante di tale strategia è il nuovo stabilimento che vedrà la luce a San Mauro Pascoli, già sede storica del calzaturificio fin dal 1958. «I lavori preliminari sono iniziati alle fine dellanno scorso - spiega Cesare Casadei, figlio dei fondatori Quinto e Flora, e attuale direttore creativo del marchio -. La costruzione vera e propria dovrebbe partire tra luglio e settembre, quindi è ragionevole aspettarsi che limpianto sarà operativo entro il 2013».
Esteso su unarea di 9mila metri quadri, di cui 6mila riservati alla produzione e 3mila agli uffici, lo stabilimento permetterà allazienda di portare a compimento un importante processo di razionalizzazione. «Attualmente - prosegue Casadei - nello stesso comune di San Mauro Pascoli operano ununità centrale, inaugurata nel 1970, e tre sedi distaccate, acquisite nel corso degli anni per far fronte alle crescenti necessità produttive. Tutto questo genera dispersione e ostacola la condivisione immediata dei progetti: una situazione particolarmente faticosa per una realtà come la nostra, abituata a seguire e controllare nei particolari ogni momento della lavorazione». Il fatto di concentrare in un unico spazio le fasi di progettazione, produzione e controllo qualità dovrebbe portare benefici immediati, che Casadei prova a quantificare basandosi sullesperienza di famiglia: «Quando mio padre spostò lattività nello stabilimento che occupiamo ancora oggi - racconta - a parità di personale il lavoro aumentò subito del 20-25%, grazie solamente alle minori dispersioni e a una più efficiente organizzazione interna».
I vertici della Maison, insomma, credono molto in questo progetto. Del quale amano sottolineare anche un ulteriore aspetto, che li rende particolarmente orgogliosi: «In unepoca in cui molti prediligono spostare le sedi produttive all'estero - sottolinea Casadei - per cercare margini maggiori in Paesi in cui la manodopera costa meno, noi rimaniamo qui.
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