Quando la Nato si voltava dall’altra parte

Il doppio accordo che Karadzic giura di avere concluso con gli americani sarebbe stato realizzato nel 1996 e nel 1997, come strascico della pace di Dayton che fermò la guerra in Bosnia. In quel periodo un contingente della Nato si occupava di pacificare le zone più ostiche. C’erano anche i nostri soldati che nel 1997 erano comandati dall’allora generale Mauro Del Vecchio, che oggi ha appeso la divisa al chiodo e siede in parlamento fra i banchi dell’opposizione. È un fatto che Karadzic era stato accusato di crimini di guerra fin dal 1995, ma nessuno andava ad arrestarlo. Le truppe della Nato sapevano bene dove fosse e conoscevano i suoi movimenti. Ma in quegli anni sembrava godere effettivamente di una inspiegabile immunità. In caso contrario non avrebbe potuto incontrare chi scrive intorno a mezzogiorno di un venerdì di maggio del ‘97, al secondo piano dell’ex fabbrica di carri armati Koran. Nel suo ufficio di «presidente», con tanto di tappeti rossi, a Pale, la roccaforte dei serbi di Bosnia. La zona era sotto il controllo dei soldati italiani guidati da Del Vecchio.

Il primo posto di blocco dei fanti di marina del reggimento San Marco era a meno di cinque chilometri dal super latitante. Ed era evidente che i soldati della Nato facevano finta di non vedere la Mercedes nera di «Mister K», come veniva chiamato in codice il super ricercato.

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