Roma

Quattro amanti e un «talamo» per raccontare due tradimenti

Lui, lei e… l’altra. Si tratta dell’eterna sarabanda del tradimento amoroso, quel girotondo tribolato e infernale che le coppie allestiscono a suon di scappatelle, fughe, sotterfugi e infedeltà, e che - in materia di rapporti affettivi triangolari - strappa sorrisi soltanto se non ci riguarda da vicino.
Meglio ancora se si tratta di fiction. C’è un solo luogo, infatti, dove la materia incandescente dell’adulterio può diventare fredda, refrattaria all’insostenibile voglia di vendetta e plasmabile alla sapida ironia: il proscenio.
Succede da questa sera alla sala Umberto di via della Mercedestasera con lo spettacolo dal titolo L’altro lato del letto scritto da David Serrano e Roberto Santiago. Una commedia agropiccante punteggiata da siparietti musicali e movimenti coreografici che è stata già rappresentata con successo per quattro stagioni in Spagna.
Tratta dall’omonimo film scritto da Serrano interpretato anche dalla star ispanica Paz Vega, L’altro lato del letto è stata tradotta e adattata per le nostre scene da Marioletta Bideri e Stefano Messina. E schiera tra i protagonisti Vittoria Belvedere e Milena Miconi (le quali si alterneranno nel corso delle rappresentazioni vestendo i panni di Sonia, ma eccezionalmente per la prima saranno «on stage» insieme), Michele La Ginestra, Ketty Rosselli e Augusto Fornari. Fabrizio Angelini firma le coreografie, mentre i costumi sono di Annalisa Di Piero.
Che succede, dunque, se la tua lei se la intende col tuo migliore amico, e la fidanzata del tuo migliore amico diventa la tua amante? Siamo alle solite. La pièce racconta le storie di due coppie di amici che si lasciano e si riprendono a suon di false verità, rivelando o celando inconfessabili segreti, in un tourbillon di situazioni ironiche che trovano lo zenit sotto le lenzuola.
Cuore pulsante dello spazio scenico è proprio il letto: tabernacolo di incontri-scontri di coppia, rivelazioni epidermiche e denunce dell’anima. Sentimenti e sensazioni ondivaghe che gli attori porgono alla platea danzando e cantando. Ma attenti a giudicare. Al di là della risata facile e della battuta ilare, infatti, la commedia insiste sulla quotidianità dei rapporti affettivi tarlati dalla paura della solitudine e dell’incertezza.


Repliche fino al 23 novembre.

Commenti