Quei predicatori di odio nell’America profonda

Mesi fa finì tutto in una farsa di cattivo gusto. Oggi invece è tragedia. E in Afghanistan si contano i morti. Già lo scorso settembre Padre Terry Jones e il suo aiutante Wayne Sapp, questa coppia di “pastori fai da te” dalla Florida, avevano attirato l’attenzione mondiale minacciando di bruciare pubblicamente il Corano in occasione dell’11 settembre.
All’epoca tutto si risolse in una barzelletta. Dieci giorni fa, invece, questi due assurdi campioni hanno portato a termine la loro bravata. Il mondo imparò a conoscere questa piccola setta di esaltati l’anno scorso. Volevano umiliare l’islam proprio nell’anniversario dell’attentato alle Torri. Tutto il pianeta trattenne il fiato. In quei giorni si mobilitò l’Fbi. Gli Usa discussero all’infinito se Padre Jones avesse il diritto di bruciare un testo sacro, se folle fosse tutelato dal primo emendamento che difende la libertà d’espressione. Perfino Barack Obama pregò Terry Jones di fermarsi. Inseguito da decine di telecamere, da vero attore consumato, mantenne la suspence sino alla fine. E mentre centinaia di troupes tv si piazzarono davanti alla sua chiesetta, Padre Jones partì per New York, dove disse, sempre in diretta tv, che aveva cambiato idea.
Terry Jones, cinquantottenne dai baffoni alla Cecco Beppe, ha il mito di «Braveheart» e ha dichiarato guerra non solo a Maometto ma in passato anche a gay, trans e lesbiche: ma il suo centro religioso è frequentato da non più di trenta fedeli. Nel suo ufficio di Gainesville, una sperduta cittadina della Florida, ha appeso il manifesto del film del 1995 in cui Mel Gibson interpretava la storia romanzata dell’eroe nazionale scozzese William Wallace. Accanto a questo poster, alcuni ritratti di presidenti americani, George Washington, Abraham Lincoln e George W. Bush.
Gainesville e stata tranquilla fino a quando padre Jones non si è messo in testa di onorare le vittime delle Torri Gemelle bruciando pubblicamente copie del Corano. Un giorno della scorsa estate ha deciso di stendere uno striscione sulla facciata della Chiesa su cui c’è scritto: «Islam è il diavolo». E da allora, man mano che l’11 settembre s’avvicinava, la zona venne invasa da centinaia di giornalisti al bivacco.

Ma quando arrivò il gran giorno, si dovettero accontentare di parlare con il figlio, non meno esaltato del padre. Da quando Terry Jones ha lanciato l’idea dell’«International Burn a Koran Day», ha ricevuto almeno cento minacce di morte. Da allora non si staccai mai da un revolver calibro 40.

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